Un viaggio a tinte forti fra le pagine più toccanti de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e de La Monaca di Monza di Giovanni Testori
La vicenda della Monaca di Monza è ispirata alla storia reale di suor Virginia Maria Anna de Leyva. Nonostante l’infanzia e l’adolescenza del personaggio siano una reinvenzione del Manzoni, la sua peccaminosa condotta di suora coincide invece con la verità storica attestata dagli atti del processo per omicidio di cui fu riconosciuta colpevole col suo amante Gian Paolo Osio (Egidio nel romanzo manzoniano).
Il ritratto che Manzoni fa della Monaca all’interno de I Promessi Sposi è ampio e dettagliato, volto soprattutto a sottolineare l’ambiguità di questo personaggio tormentato.
Con la vicenda della monaca Manzoni dà anche risalto alla ricchissima vita interiore di una adolescente alla ricerca dell’amore in una famiglia che mira solo al proprio utile. Il suo sì definitivo alla vita monacale arriverà dal bisogno profondo che la ragazza nutre di veder sorridere il padre.
Dove Manzoni si ferma prende avvio il lavoro di Testori che sceglie di andare fino in fondo alla sofferenza e all’orrore che visse questa donna. Squarciando il silenzio impostole da Manzoni, essa trova finalmente la voce e il diritto di esprimere le sue ragioni e i suoi sentimenti.
Per Testori “la sventurata” rappresenta “il punto estremo, il precipizio, il buco nero, il pilastro segreto e il segreto fondamento che tiene su l’intera storia del romanzo”.
Una storia vera, tragica ed attualissima che non solo traccia uno spaccato dell’Italia di ieri e di oggi, ma che scandaglia l’abisso dell’esistenza interrogandoci ancora una volta su quell’enigma che è “quel guazzabuglio del cuore umano”.
Informazioni
con Marta Ossoli e Mino Manni
Spettacolo
giovedì 29 marzo| ore 10.00
Genere
reading teatrale con musica dal vivo
Fascia di età
scuola secondaria di secondo grado
Biglietti
intero: 8 euro