Tag Archivio per: teatro educazione 2017/2018

La Monaca di Monza al teatro Giuditta Pasta di Saronno

Un viaggio a tinte forti fra le pagine più toccanti de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e de La Monaca di Monza di Giovanni Testori

La vicenda della Monaca di Monza è ispirata alla storia reale di suor Virginia Maria Anna de Leyva. Nonostante  l’infanzia e l’adolescenza del personaggio siano una reinvenzione del Manzoni, la sua peccaminosa condotta di suora coincide invece con la verità storica attestata dagli atti del processo per omicidio di cui fu riconosciuta colpevole col suo amante Gian Paolo Osio (Egidio nel romanzo manzoniano).

Il ritratto che Manzoni fa della Monaca all’interno de I Promessi Sposi è ampio e dettagliato, volto soprattutto a sottolineare l’ambiguità di questo personaggio tormentato.

Con la vicenda della monaca Manzoni dà anche risalto alla ricchissima vita interiore di una adolescente alla ricerca dell’amore in una famiglia che mira solo al proprio utile. Il suo sì definitivo alla vita monacale arriverà dal bisogno profondo che la ragazza nutre di veder sorridere il padre.

Dove Manzoni si ferma prende avvio il lavoro di Testori che sceglie di andare fino in fondo alla sofferenza e all’orrore che visse questa donna. Squarciando il silenzio impostole da Manzoni, essa trova finalmente la voce e il diritto di esprimere le sue ragioni e i suoi sentimenti.

Per Testori “la sventurata” rappresenta “il punto estremo, il precipizio, il buco nero, il pilastro segreto e il segreto fondamento che tiene su l’intera storia del romanzo”.

Una storia vera, tragica ed attualissima che non solo traccia uno spaccato dell’Italia di ieri e di oggi, ma che scandaglia l’abisso dell’esistenza interrogandoci ancora una volta su quell’enigma che è “quel guazzabuglio del cuore umano”.

Informazioni
con Marta Ossoli e Mino Manni

Spettacolo
giovedì 29 marzo| ore 10.00

Genere
reading teatrale con musica dal vivo

Fascia di età
scuola secondaria di secondo grado

Biglietti
intero: 8 euro

 

Torno indietro e uccido il nonno, uno spettacolo paradossale

Un viaggio a tutta velocità dentro il tempo

Questo spettacolo prende le mosse dal PARADOSSO DEL NONNO descritto per la prima volta dallo scrittore francese di fantascienza René Barjavel nel romanzo pubblicato nel 1943 “Il viaggiatore imprudente”.

Un nipote viaggia a ritroso nel tempo e uccide suo nonno prima che questi possa incontrare sua nonna , quindi prima che possa sposarsi ed avere discendenza. La morte del nonno rende così impossibile la nascita del nipote e quindi anche il suo viaggio nel tempo.

Dove va il Tempo che passa? E da dove viene? Di cosa è fatto? Finirà? Possiamo viaggiare nel tempo? Con che paradossi ci confrontiamo? Che cosa è la Freccia del Tempo?

Torno indietro e uccido il nonno ha a che fare proprio con queste domande e lo fa in un modo umano, emozionale. Un anziano signore sul letto di morte invoca il nonno: “dove va il tempo che passa nonno?”. Ma suo nonno se ne è andato da tempo… solo il suo spirito sopravvive, è un fantasma, un sogno, una visione.

Lo spettacolo vuole stimolare l’interesse del giovane pubblico attorno alla scienza in modo del tutto nuovo e sviluppare curiosità e senso di meraviglia attorno a una dimensione, quella temporale, che riguarda tutti: passato-presente-futuro dal mondo della fisica a quello della filosofia per cercare di comprendere il tempo per non perderlo.

Informazioni
con Roberto Abbiati e Andrea Brunello
regia di Leonardo Capuano
drammaturgia di A. Brunello con la collaborazione di R. Abbiati e L. Capuano
in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienza Fisiche del Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Trento e Fondazione Bruno Kessler

Spettacolo
giovedì 15 marzo| ore 11.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola secondaria di secondo grado

Biglietti
intero: 10 euro

Noi Robot, uno spettacolo che indaga il concetto e l'idea di intelligenza

Il cervello. La cosa più preziosa che abbiamo.

Uno spettacolo che indaga il concetto e l’idea di intelligenza ovvero, della capacità del genere umano di elevare il proprio pensiero al di sopra dei propri bisogni, per guardare al futuro. Proprio l’intelligenza ha consentito all’umanità di diventare dominante rispetto agli altri esseri viventi ma, non siamo gli unici, ci sono le macchine…

Come ci relazioneremo con loro? Come ci si relazionerà con il concetto di umanità? Gli umani nel futuro saranno ancora una forma di vita “speciale” o verranno soppiantati da “cose” che essi stessi hanno generato? Molti i temi esplorati: dalle neuroscienze alla fisica, dalla bionica all’intelligenza artificiale… senza scordare la bellezza della vita.

Informazioni
ispirato all’Uomo Bicentenario e altri lavori di Isaac Asimov
di Andrea Brunello
con Laura Anzani e Andrea Brunello
regia Andrea Brunello e Chiara Benedetti
video Valerio Oss
consulenza musicale Enrico merlin
supervisione sugli aspetti filosofici Enrico Piergiacomi
In collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche del Dipartimento di Fisica dell’ Università degli Studi di Trento

Spettacolo
martedì 14 marzo| ore 11.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola secondaria di secondo grado

Biglietti
intero: 10 euro

Pescatori di Stelle, storie di miti del cielo al teatro G. Pasta di Saronno

Storie di miti del cielo

Questa è la storia di un tempo, un tempo molto tempo fa. Un tempo in cui nell’universo c’era una certa confusione. Un tempo in cui Giove era il dio del cielo. Nettuno il dio del mare. Ma, in quel tempo, a volte il mare si rifletteva nel cielo. E il cielo nel mare. I pesci, saltavano per sbaglio nel cielo … diventando stelle. Le stelle cadevano nel mare … per trasformarsi in stelle marine. Per non parlare dei cavalli … cavallucci marini … costellazioni di cavalli alati. Le stelle non stavano al loro posto nel cielo. E i marinai che provavano, nel loro navigare, ad orientarsi con le stelle del cielo … si perdevano.

Per questo c’erano la Signora Pescatrice e il Signor Pescatore di stelle. Il loro compito era quello di ripescare le stelle che si tuffavano in mare e rimetterle al loro posto nel cielo … perché le stelle nel cielo raccontano delle storie come quella di Perseo e del suo cavallo alato … o quella di Fetonte e del carro del sole … Anche sulla terra vi sono stelle trasformate in fiori come i narcisi e un po’ Narciso è anche il Signor Pescatore … e poi, una notte, apparve la stella Polare … Quando è notte alziamo gli occhi verso il cielo e lì ci aspettano le stelle che brillando ci orientano, ci mostrano la strada e ci fanno sognare. Ogni stella ha una sua storia, una leggenda, un mito. Allora alziamo gli occhi, puntiamo il dito verso il cielo e facciamoci stupire dalle mille storie e leggende che brillano nelle nostre notti

Informazioni
testo e regia Renata Coluccini
in scena Elisa Canfora, Dario De Falco
scene Marco Muzzolon
disegno luci Marco Zennaro
costumi Mirella Salvischiani
direttore di produzione Franco Spadavecchia

Spettacolo
mercoledì 7 marzo| ore 10.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola primaria primo e secondo ciclo

Biglietti
intero: 6 euro

A cup of tea with Shakespeare, di scena al teatro Giuditta Pasta

Chi era William Shakespeare? E’ veramente esistito? Oppure si tratta di uno pseudonimo dietro al quale si nascondeva Marlowe? La regina Elisabetta? Il siciliano Guglielmo Scrollalanza?

Shakespeare in persona racconta con ironia di se stesso, della sua vita e, soprattutto, delle sue opere. Partendo dalla spiegazione del verso che così tanto ha utilizzato, il pentametro giambico, spaziando dalla sua rivalità con Marlowe al rapporto con la regina Elisabetta, Shakespeare si mostra attento e appassionato conoscitore della natura umana. Sorseggiando una tazza di tè, Shakespeare diventa Romeo, Lady Macbeth, Riccardo III e, come se stesse scrivendo ora per la prima volta, questi personaggi, ce li presenta, ci fa apprezzare le loro debolezze e amare il loro modo di pensare e di agire. Ci avvicina a ciascuno di loro come se ognuno di loro potesse parlarci personalmente di sé e ci mostra le storie e i drammi che ha scritto, così come li ha concepiti.

Lo spettacolo dura all’incirca 50 minuti. I monologhi tratti dalle opere di Shakespeare sono rigorosamente in lingua Inglese mentre i commenti, le spiegazioni e le interazioni con il pubblico si svolgono in entrambe le lingue: Italiana e Inglese, la quantità d’utilizzo dell’una e dell’altra varia a seconda del livello di comprensione.

TESTI
As You Like It Atto II Scena 7: “All the world is a stage”
Romeo and Juliet Atto II Scena 2: “But soft! What light through yonder window breaks?”
Richard II Atto III Scena 2: “How some have been deposed, some slain in war,”
Richard III Atto I Scena 1: “Now is the winter of our discontent”
Hamlet Atto III Scena 1: “To be, or not to be?”
Atto III Scena 2: “Speak the speech, I pray you, as I pronounced it to”
Enric V Atto III Scena 1: “Once more unto the breach, dear friends, once more”
Measure for Measure Atto III Scena 1: “Ay, but to die, and go we know not where”
Macbeth Atto I Scena 7: “If it were done when ‘tis done, then ‘twere well”
Atto I Scena 7: “Was the hope drunk?”

Informazioni

di Laura Pasetti
regia Laura Pasetti
con Stefano Guizzi
produzione Charioteer Theatre

Spettacolo
mercoledì 7 febbraio| ore 10.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola secondaria di primo e secondo grado

Biglietti
intero: 8 euro

VIA DA LÌ, storia del pugile zingaro al Giuditta Pasta di Saronno

In occasione della Giornata della Memoria sul palco del Giuditta Pasta andrà in scena la storia di Johann Trollmann, il pugile zingaro che sfidò il Reich.

Rukeli, così era soprannominato, è stato campione di Germania dei pesi mediomassimi negli anni trenta. Nato ad Hannover, in Germania, apparteneva alla comunità sinti. Proprio questa sua diversità lo ha reso un innovatore: è stato il primo pugile professionista a introdurre “il gioco di gambe. Come tutti gli innovatori, anche Johann Trollman non ebbe una vita facile: nella Germania nazista dove il “vero pugile” era chi stava fermo al centro del ring e tirava pugni basando il suo stile solo su forza e virilità, il ballerino zingaro non poteva certo essere il campione, e così fu condannato a una implacabile discesa negli abissi.

Il titolo “Via da lì” riprende la frase che dal bordo ring i secondi lanciano al loro atleta quando è stretto nell’angolo e lo incitano a uscire dalla trappola. È una frase-invocazione che a livello simbolico raccoglie tante delle piste narrative che la storia portata in scena contiene. Una storia incredibile, dove sport, successo, politica, Storia, passione si abbracciano togliendo il respiro. Una “piccola” vicenda umana per raccontare la Storia e una delle sue più grandi tragedie: il genocidio di intere etnie, culture e diversità ad opera dei nazisti. Una storia che parla di come lo sport riesca a farci crescere e cambiare, di cosa voglia dire convivere con la propria identità e diversità, di come un sogno possa sfidare i pregiudizi

Informazioni
progetto e interpretazione Walter Maconi
regia e drammaturgia Lucio Guarinoni e Walter Maconi
scene e costumi Emanuela Palazzi
disegno luci e videoprogrammazione Massimiliano Giavazzi
riprese video Ila Scattina
collaborazione tecnica Carlo Villa
realizzazione scene Massimo Zanetti
prodotto da Pandemonium Teatro con il sostegno della Regione Lombardia Progetto Next

Spettacolo
mercoledì 17 gennaio| ore 11.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola secondaria di primo e secondo grado

Biglietti
intero: 6 euro

Fuori gioco: si parla di bullismo al teatro Giuditta Pasta di Saronno

Uno spettacolo nato dalla collaborazione tra SOS- il Telefono Azzurro ONLUS e La Baracca- Testoni Ragazzi

Protagonisti, tre adolescenti, tre diverse personalità che entrano in relazione attraverso una rigida e pericolosa dinamica.

Quelli che all’inizio sembrano scherzi tra ragazzi si trasformano in veri e propri atti di bullismo.

Si innesca così un gioco malato in cui ognuno dei tre ha un ruolo ben preciso: il bullo, la vittima e lo spettatore-outsider.

“Fuori gioco” parla di bullismo mettendo in scena le criticità che caratterizzano i rapporti tra i giovani, senza voler fornire soluzioni o facili moralismi.

Informazioni
da una collaborazione con SOS – il Telefono Azzurro ONLUS
di Stefano Filippini, Gabriele Marchioni ed Enrico Montalbani
con Matteo Bergonzoni, Gianluigi Marra e Lorenzo Monti
progetto luci di Luciano Cendou
produzione La Baracca – Testoni Ragazzi

Spettacolo
mercoledì 06 dicembre | ore 10.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuole secondarie di primo grado

Biglietti
intero: 6 euro

Il Postino di Babbo Natale, con Claudio Milani e Elisabetta Viganò

Solo i bambini sanno che Babbo Natale legge personalmente tutte le letterine e poi, con l’aiuto di gnomi e folletti, prepara i regali da consegnare la notte di Natale.

Ma come riceve le lettere non tutti lo sanno!

Un postino speciale  viaggia per tutto il mondo a raccoglierle e le porta direttamente al Circolo Polare Artico.

Questo spettacolo è la storia del Postino che deve consegnare una lettera speciale a Babbo Natale entro la mezzanotte del 24 dicembre: lungo il suo cammino incontrerà il serpente Tobia e la Strega Balenga, pasticciona e un po’ perfida, che con i suoi sortilegi cercherà di rubare la lettera per aggiungerla alla sua pozione magica.

Ce la farà il Postino a consegnare il suo importante carico? Forse no… ma Natale è sempre pieno di sorprese!

Informazioni
di e con Claudio Milani, Elisabetta Viganò
fotografie di Paolo Luppino

Spettacolo
lunedì 11 dicembre | ore 10.00

Genere
teatro d’attore, pupazzi

Fascia di età
scuola materna e scuola primaria primo e secondo ciclo

Biglietti
intero: 6 euro