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“L’Alzheimer è intorno a noi. In oltre due anni di viaggio ho raccolto storie, rabbia, lacrime, sorprese, risate. Sono andato a cercare il riflesso di mia madre dapprima dietro l’angolo e poi in giro per l’Italia e non solo: l’ho incontrato mille volte, in mille volti.”

È un viaggio fatto di incontri. Incontri che fanno commuovere e divertire, incontri che fanno riflettere, che mettono in crisi, che sorprendono, incontri che scuotono e che consolano. Ognuno con le proprie storie. Storie vere, storie imbastite e tenute assieme dai fili di una memoria collettiva, quella famigliare, quando la memoria individuale non basta più. Storie ricordate e anche storie dimenticate, ricordi che si confondono con i sogni, pezzi di vita vera, quella che una mattina all’improvviso bussa alla porta di casa in compagnia dell’Alzheimer.

Informazioni:
lettura scenica tratta dall’omonimo libro
di Michele Farina
voci narranti:
Alberto Branca, Massimiliano Grazioli
Francesca Grisenti
pianoforte e voce Davide Zilli
una produzione CONTROSENSO

Spettacolo:
giovedì 27 ottobre 2022| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

SPETTACOLO VINCITORE “EOLO AWARD 2022”
Dalla preadolescenza in avanti l’amore bussa alla nostra porta con un abito nuovo. Questa emozione ci travolge senza preavviso e ci trova impreparati. È un argomento che culturalmente spaventa. Eppure di emozioni bisognerebbe parlare. Perché? Perché un’adolescente su venti racconta di essere stata aggredita fisicamente dal fidanzato, una su dieci ha paura della persona che ha a fianco, una su dieci è stata aggredita verbalmente dal fidanzato*. In tre casi su quattro la ragazza perdona il partner.
*Dati da Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza di novembre 2019

LO SPETTACOLO
“Storia di un No” racconta di Martina che ha: quattordici anni, una pianta carnivora di nome Yvonne e delle cuffiette bianche. Martina non ha vestiti firmati, non ha il motorino e non ha la mamma.

“Storia di un No” racconta anche del papà di Martina: un papà attento che lavora da casa, ama Jane Austen e cucina lasagne ogni volta che c’è qualcosa di importante da festeggiare.

“Storia di un No” racconta di Alessandro, che ha una felpa di marca, un ciuffo a cui dedica venti minuti ogni mattina e che di Martina s’innamora praticamente subito. Almeno così dice lui.

“Storia di un No” è la storia di un incontro, di un primo bacio che non è come era stato sognato ma che è bello lo stesso, di famiglie che non sono come le vorremmo, della necessità di considerare l’altra metà della coppia come essere funzionale a noi e ai nostri bisogni, dell’amore confuso con il possesso.

È la storia di Martina che sceglie di pensarsi intera e quindi dice basta, creando con la sua consapevolezza una reazione a catena in grado di cambiare le cose. Può un’adolescente cambiare il mondo? Ecco.

“Storia di un No” parla di questo. E anche di Orsetta, di Eugenio, di Favetti, di Annalisa e di Dario.

Informazioni:
di e con Annalisa Arione e Dario de Falco
musiche di Enrico Messina
in collaborazione con: Annalisa Cima – movimento scenico
con la consulenza di:
Dott.ssa Savina Dipasquale – psichiatra
Dott.ssa Luisa Ortuso – psicologa e psicoterapeuta
una produzione ARIONE DE FALCO

Spettacolo:
venerdì 25 novembre 2022| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

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GIORNATA CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO

È notte, il protagonista si risveglia e ricorda di trovarsi nella sua camera, una stanza onirica e immaginaria, metafora della mente umana, della rete internet, delle relazioni e dei sentimenti. Immediatamente ritrova in tasca il suo smartphone e comincia a raccontare la sua storia, mentre alle sue spalle si susseguono le immagini dei suoi demoni interiori che danzano; i suoi ricordi di bambino, la purezza, l’ingenuità, la capacità di giocare; il troppo superficiale rapporto con la madre che tenta di conoscere meglio il figlio, di andare più a fondo; infine, l’ossessione delle frasi scritte dai suoi coetanei sui social-network più diffusi tra gli adolescenti.

Il protagonista è una presenza/assenza, un’anima sospesa in un’altra dimensione, che racconta con inquietante serenità la propria vita rovinata dal cyberbullismo: prima come carnefice poi come vittima. A concludere il racconto, un monologo con cui il protagonista descrive il suo immenso rimpianto: tutte le cose che avrebbe voluto fare, ora che non c’è più.

Informazioni:
scrittura e regia Simone Cutri
con Edoardo Mecca
e con Fiorella Grasso, Monica Iannessi,
Valeria Montunato, Matteo e Giulia
una produzione La Repubblica Estetica
e Bear in Glasses

Spettacolo:
martedì 7 febbraio 2023| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

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A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice.

Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo.

Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, gli assassini del Generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. Chiddi forti, chiddi no e chiddi più.

E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire. Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno.

Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.

Informazioni:
di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo e I Solisti dell’Orchestra
Multietnica di Arezzo
musiche di Enrico Fink
regia Sandra Mangini
produzione Officine della Cultura, Argot
Produzioni in collaborazione con
Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini

Spettacolo:
giovedì 2 marzo 2023| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

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Il mito greco è noto a tutti. In questa rilettura, Dedalo costruisce ad Icaro delle ali fatte esclusivamente dal suo estremo amore. Icaro, infatti, è rinchiuso in un labirinto: un mondo fatto di vicoli chiusi, strade verso l’esterno che s’interrompono, dalle quali spesso sembra di vedere improvvisamente l’uscita, ma è solo un’illusione. Il labirinto, Dedalo lo sa, è cieco, si chiama autismo e non ci sono cure. Si può, solo, amare incondizionatamente! Icaro vive in un quotidiano labirinto le cui pareti sono le innumerevoli difficoltà che la sua condizione di “diverso” gli causa nel mondo dei “normali”. Una riflessione che parte dallo studio di testimonianze dirette, a volte struggenti e altre pervase da una feroce ironia. Ogni storia è unica ma tutte hanno un comune denominatore: il terrore dei genitori che i figli non riescano a vivere dopo di loro.

Informazioni:
drammaturgia di Tindaro Granata
con Giacomo Ferraù, Giulia Viana,
Libero Stelluti, Enzo Curcurù
regia di Giacomo Ferraù e Francesco Frongia
scenografia Stefano Zullo
una produzione
Teatro dell’Elfo e Eco di Fondo

Spettacolo:
giovedì 30 marzo 2023| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

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PICCOLE STORIE DI CAMBIAMENTO
GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Il pubblico scrive, pedala, sogna.  La pièce è un viaggio in cui gli spettatori e le loro percezioni dei temi ambientali diventano centrali rispetto alla rappresentazione. Nella prima fase dello spettacolo le persone scrivono le proprie percezioni sui temi proposti, che verranno poi elaborate e restituite più tardi. Si entra poi nell’ “Altro mondo”, trasposizione teatrale dell’omonimo libro di Fabio Deotto, che ha viaggiato per due anni da un estremo del mondo all’altro raccogliendo testimonianze dirette in merito alla crisi climatica. Luoghi che diventano simbolo di un mondo che l’essere umano si ostina a voler mantenere inossidabile, ma che ormai non esiste più. L’energia necessaria ad alimentare il palcoscenico verrà prodotta grazie all’innovativo format teatro a pedali. Le persone pedalano e le luci sul palco si accendono!

Informazioni:
Debutto XXXVI° edizione del Todi Festival
da un’idea di Daniele Ronco e Luigi Saravo
drammaturgia Daniele Ronco, ispirato a “L’altro mondo” di Fabio Deotto
con Daniele Ronco e Luigi Saravo (in qualità di dramaturg e facilitatore)
regia Luigi Saravo
scene Massimo Voghera con la collaborazione di Roberto Leanti e Piero Ronco
assistente scenografa Luna Iemmola
costumi Teresa Musolino
produzione Mulino ad Arte

Spettacolo:
sabato 22 aprile 2023| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

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GIORNATA DELLA MEMORIA

Lydia Gelmi Cattaneo: prima lombarda ad aver avuto, nel 1974, il riconoscimento di Giusta tra le nazioni per aver salvato numerosi ebrei tra il 1943 e il 1945. Lo spettacolo prende spunto dalla sua avventurosa vita per raccontare un momento storico complesso. La vicenda di Lydia pone una domanda scomoda: è giusto salvare, oltre alle vittime, anche dei criminali, quando sono in pericolo di vita?

La prima a chiederselo è Irene Weiss, una ragazza ebrea che Lydia ha nascosto in casa sua dal gennaio del 1944 fino alla fine della guerra. Lydia è chiamata a rendere conto delle sue azioni di fronte alla sua coscienza e a un simbolico tribunale della Storia. Proprio Irene riuscirà ad andare oltre la logica della vendetta, dell’occhio per occhio e dente per dente, salvando Lydia da una possibile condanna ai nostri occhi. Per le due donne “una vita è una vita”. E colui che salva una vita in pericolo, salva l’umanità intera.

Informazioni:
di Mara Perbellini
con Angela Demattè
e Maria Laura Palmeri
regia Paolo Bignamini
scene-costumi Maria Paola Di Francesco
luci Simone Moretti
musiche originali di Riccardo Bignamini
progetto di Chiara Bettinelli
produzione Teatro de Gli Incamminati

Spettacolo:
venerdì 27 gennaio 2023| ore 21.00

Biglietti:
intero €21
ridotto over70 €17
ridotto under26 €13
ridotto gruppi organizzati €13

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Un viaggio a tinte forti fra le pagine più toccanti dei Promessi Sposi sulle tracce della Gertrude manzoniana. Un percorso a ritroso che attinge ai capitoli censurati del romanzo, quelli di Fermo e Lucia, in cui le tristi vicende della Monaca vennero narrate nella loro interezza e che poi l’autore preferì tacere nella celeberrima formula: “la sventurata rispose”.

Una storia vera, tragica ed attualissima che non solo traccia uno spaccato dell’Italia di ieri e di oggi, ma che scandaglia l’abisso dell’esistenza interrogandoci ancora una volta su quell’enigma che è “quel guazzabuglio del cuore umano”.

INFORMAZIONI
di Alessandro Manzoni
con Marta Ossoli
regia Mino Manni

LO SPETTACOLO
giovedì 5 maggio 2022 | ore 21.00

Biglietti:
intero: 30 euro
ridotto: 28 euro
ridotto under26: 20 euro

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Una vita per la democrazia compiuta.

Lo spettacolo è nato da un’accurata ricerca tra i documenti e gli scritti dello statista pugliese. L’idea che ha ispirato questo lavoro è stata quella di seguire l’iter umano e politico di Aldo Moro non soffermandosi esclusivamente sulla sua tragica e nota fine ma ripercorrendo anche gli inizi, rievocando i luoghi e gli ambienti in cui è avvenuta la sua formazione intellettuale, umana e spirituale, che lo ha portato a concepire una visione di futuro, costruendo un laboratorio politico in cui le parole chiave erano: dialogo, ascolto, inclusione, democrazia, partecipazione, bene comune.

Per questo il filo conduttore del lavoro è un memoriale ideale di Aldo Moro (basato sugli scritti autografi relativi ai 55 giorni, e su lettere, discorsi e articoli di giornale di quel periodo). Abbiamo così cercato di far vivere non solo la figura istituzionale dello statista rapito ma anche i suoi pensieri più intimi, la sua fragilità, i suoi dubbi di uomo.

È anche così che vogliamo riscoprire l’attualità del suo pensiero e del suo metodo che non ha cercato di semplificare la complessità ma di abitarla.

Moro cercò di vivere la politica partendo dalla vicinanza e dall’attenzione ai problemi reali e concreti che attraversavano la società. Guardiamo al passato, al suo, al nostro passato, per recuperare la memoria di quegli anni, duri e significativi per il nostro Paese, ma anche per costruire un nuovo futuro, per ripensarci come costruttori di comunità, re-imparando l’arte del dialogo e dell’ascolto e il senso profondo di agire, di lavorare, di spendere la vita per un bene comune.

Il contesto in cui si svolge la messinscena è quello della sua drammatica prigionia mentre dialoga con uno dei suoi carcerieri. Il sipario si apre sul 19 aprile del 1978 quando, ostaggio delle Brigate Rosse, Moro viene fotografato con un giornale tra le mani, e si chiude il 9 maggio, giorno della sua fine. Una sorta di umana Via Crucis, un itinerario nel ricordo della propria vita, il rafforzarsi di una coscienza democratica che lo spettacolo ripercorre non cedendo alla seduzione della libera inventiva ma cercando di utilizzare nel testo brani dedotti dagli scritti di Moro, ricordi dei suoi amici e parenti, interviste.

In scena Massimo Cimaglia nei panni di Aldo Moro e Alessandro Calamunci Manitta in quelli del giovane brigatista.

INFORMAZIONI
di Salvatore Tomai
con Massimo Cimaglia (Aldo Moro) e Alessandro Calamunci Manitta (Il brigatista)
consulenza artistica: Barbara Gizzi
musiche di Andrea Paciletti
regia di Massimo Cimaglia

LO SPETTACOLO
mercoledì 16 marzo 2022 | ore 21.00

Biglietti:
intero: 30 euro
ridotto: 28 euro
ridotto under26: 20 euro

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È una storia di parole, fatti, speranze, delusioni, numeri.

Il giudice Paolo Borsellino, assassinato da cosa nostra assieme a cinque agenti della sua scorta nella strage di via d’Amelio, è considerato uno dei personaggi più importanti e prestigiosi nella lotta contro la mafia, insieme al collega ed amico Giovanni Falcone.

Sono passati 25 anni da quel maledetto 19 luglio, giorno della strage. Con lo spettacolo si vuole raccontare la vita del magistrato Borsellino attraverso la descrizione dell’uomo Paolo, un uomo tutto d’un pezzo, un uomo che non accetta compromessi, un uomo dal forte rigore morale, un uomo semplice diventato eroe, il cui lavoro però non è ancora finito.

Dopo la morte dell’amico e collega Giovanni Falcone, il coraggio è ciò che spinge, nonostante la paura, il giudice Paolo Borsellino a compiere fino in fondo il proprio dovere.

Di magistrato e di uomo, perché pubblico e privato si contaminano sempre nella sua vita: i pensieri del giudice si rispecchiano in quelli dell’uomo e viceversa.

Numeri che raccontano i kg di tritolo.
Numeri che raccontano i mafiosi condannati.
Numeri che raccontano gli amici persi.
Numeri che sono grandi o piccoli, ma sempre importanti.
È una storia fatta di parole e suoni, musiche e immagini.
Per continuare a lottare.

INFORMAZIONI
di e con Giacomo Rossetto
produzione Teatro Bresci
Vincitore del Premio Grotte della Gurfa per il Teatro
d’impegno Civile / Regione Sicilia
Selezionato al Torino Fringe Festival 2019

LO SPETTACOLO
giovedì 24 febbraio 2022 | ore 21.00

Biglietti:
intero: 30 euro
ridotto: 28 euro
ridotto under26: 20 euro

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