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UNA COMMEDIA, UNA DANZA, UN GIOCO, UNA FESTA, QUESTO È HO PERSO IL FILO.

In scena un’Angela Finocchiaro inedita, si metterà alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale.

Angela vestirà i panni di Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. Affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte.

Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto, viene assalita da strane Creature che la circondano, la disarmano e tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno.

Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un Labirinto, che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare.

Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue come del mondo di oggi e a riscoprire, alla sua maniera, il senso di parole come coraggio e altruismo.

Il Labirinto è un simbolo antico di nascita – morte – rinascita.

Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria.

Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e allo stesso tempo vicino al cuore di molti.

Informazioni:
in scena Aangela Finocchiaro
e le Creature del Labirinto: Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito
coreografie originali di Hervè Koubi
musiche originali di Mauro Pagani
scene di Giacomo Andrico
luci di Valerio Alfieri
regia di Cristina Pezzoli
una produzione AGIDI

Spettacolo:
sabato 24 novembre 2018| ore 21.00
domenica 25 novembre 2018| ore 15.30

Biglietti:
EVENTO SPECIALE PROSA
posto unico: 34 euro
gruppi organizzati: 26 euro

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NEL 50° ANNIVERSARIO DEL 1968, CARMELO RIFICI E ANGELA DEMATTÈ, LAVORANO A UNA NUOVA E CONTEMPORANEA EDIZIONE DELLO SPETTACOLO.

Dopo essere stato applaudito in Francia, Svizzera, Lussemburgo e Belgio per quattro stagioni, dal 2012 al 2016, per la regia di Michel Dydim con Richard e Romane Bohringer, il testo di Avevo un bel pallone rosso torna in Italia nell’anno in cui ricorrono i 40 anni dal rapimento di Aldo Moro.

“Avevo un bel pallone rosso e blu, ch’era la gioia e la delizia mia. S’è rotto il filo e m’è scappato via, in alto, in alto, su sempre più su. Son fortunati in cielo i bimbi buoni, volan tutti lassù quei bei palloni.” Questa filastrocca era scritta su un quaderno di Margherita bambina. Quasi un’allegoria strana, onirica, dell’anelito di tutta una vita. Questa bambina aveva il cognome di Cagol e sarebbe poi diventata, per tutti, Mara Cagol.

In scena sono presenti due personaggi: Margherita e suo padre. Attraverso i loro dialoghi si racconta la vicenda della fondatrice delle Brigate Rosse e, soprattutto, si delinea il rapporto concreto e drammatico tra un padre e una figlia.

Si cerca di rappresentare una situazione dove tutto, dal linguaggio ai troppi silenzi, dia l’immediata sensazione di un eccessivo “non detto”. Qualcosa di freddo e struggente allo stesso tempo, che è proprio di una terra faticosa e di un’epoca burrascosa.

“Avevo un bel pallone rosso” riprende, dal punto di vista storico, lo spettacolo di Marco Baliani “Corpo di stato”, ponendo però l’attenzione verso le vicende della figlia Mara Cagol, fondatrice delle Brigate Rosse ed il padre, evidenziando il rapporto drammatico tra un padre e la figlia.

Informazioni:
con Andrea Castelli e Francesca Porrini
di Angela Demattè
regia di Carmelo Rifici
scene e costumi di Paolo Di Benedetto
musiche di Zeno Gabaglio
luci di Pamela Cantatore
produzione LUGANOINSCENA, TEATRO PIEMONTE EUROPA, CENTRO TEATRALE BRESCIANO

Spettacolo:
sabato 10 novembre 2018| ore 21.00

Biglietti:
intero: 22 euro
ridotto: 19 euro
gruppi organizzati: 16 euro
ridotto under26: 13 euro

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IL FINALISTA AL PREMIO UBU 2015 COME MIGLIORE NOVITÀ ITALIANA TORNA IN MILITE IGNOTO

“Milite Ignoto” racconta il primo, vero momento di unità nazionale.

È, infatti, nelle trincee di sangue e fango che gli “italiani” si sono conosciuti e ritrovati vicini per la prima volta: veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi accomunati dalla paura e dallo spaesamento per quell’evento.

Spaesamento acuito dalla babele di dialetti che risuonavano in quelle trincee. Per questo motivo Perrotta ha immaginato una nuova lingua, d’invenzione, un miscuglio di dialetti italiani, un parlato che si facesse carne viva. Cucendo e cercando le parole che consentissero passaggi morbidi o fratture violente, ne è venuta fuori una lingua che ha regalato allo spettacolo un suono sconosciuto ma poggiato sulle viscere profonde del nostro paese.

Il titolo Milite Ignoto è stato scelto perché dopo la prima guerra mondiale il milite perse il valore, da cui appunto divenne ignoto, inteso come “dimenticato”, dimenticato in quanto essere umano. Nella prima guerra mondiale anche il nemico diventa ignoto, perché non ci sono più campi di battaglia per i “corpo a corpo”, dove guardare negli occhi chi sta per colpirti a morte, ma ci sono trincee dalle quali partono proiettili e bombe anonime, nuvole di gas che radono al suolo interi battaglioni senza un lamento, aerei che scaricano tonnellate di esplosivo dal cielo e navi che sparano cannonate, tutto senza un volto da maledire prima dell’ultimo respiro.

Un conflitto spersonalizzato in cui gli esseri umani coinvolti sono semplici ingranaggi della macchina della storia, del meccanismo che li ingoia e li trasforma in cose.

Informazioni:
di e con Mario Perrotta
tratto da Avanti sempre di Nicola Maranesi
e da La Grande Guerra, i diari raccontano
un progetto a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi
per Gruppo editoriale L’Espresso e Archivio Diaristico Nazionale

Spettacolo:
sabato 3 novembre 2018| ore 21.00
domenica 4 novembre 2018| ore 15.30

Biglietti:
intero: 27 euro
ridotto: 25 euro
gruppi organizzati: 21 euro
ridotto under26: 15 euro

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In scena la divertentissima pièce di Pierre Chesnot che tratta del difficile rapporto uomo-donna

Davvero straordinarie e divertenti le donne orbitanti attorno a questo classico Maschio Crudele (La Canaglia) che in maniera impenitente alterna la propria vita da una donna ad un’altra con cadenza decennale, fino a collezionare un’ex-moglie, una moglie, un’ex-amante ed una amante molto giovane.

Tutto sembra sotto il suo sapiente e magistrale controllo ma, a un nuovo impensabile e irrealizzabile progetto, la canaglia scombina questo apparente perfetto ménage. Il maschio crudele sembra spacciato, ma nell’imprevedibile finale dimostra tutta la sua coerenza.

Nel divertente, dissacrante e intrigante testo di Pierre Chesnot, ogni interprete si muove con grande maestria e leggerezza, coinvolgendo il pubblico in un susseguirsi irrefrenabile di ilarità, coinvolti da un succedersi di irresistibili malintesi e gustose battute, mai volgari, ma capaci di incollarti alla poltrona per tutta la durata dello spettacolo.

La vicenda riuscirà inoltre a mettere in evidenza il rapporto quasi mai risolto tra uomo e donna del quale non possiamo farne a meno.

Informazioni:
di Pierre Chesnot
adattamento Mario Scaletta
regia Nicasio Anzelmo
con Marisa Laurito, Corinne Clery, Barbara Bouchet
e con la straordinaria partecipazione di Gianfranco D’Angelo

Spettacolo:
sabato 27 ottobre 2018| ore 21.00
domenica 28 ottobre 2018| ore 15.30

Biglietti:
intero: 27 euro
ridotto: 25 euro
gruppi organizzati: 21 euro
ridotto under26: 15 euro

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UN’IRRESISTIBILE VICENDA COMICA RICCA DI COLPI DI SCENA INSOSPETTABILI

Tre fratelli stanno cenando con le rispettive consorti nella casa di campagna di uno di loro, quando scoprono che la moglie del proprietario della casa ha invitato la segretaria di quest’ultimo: una debordante e seducente creatura che tutti e tre hanno già avuto occasione di conoscere.

Subito cresce la diffidenza nelle mogli e la tensione nei mariti, che cercano di mascherare a stento il loro imbarazzo cadendo però presto nel panico.

Le tre cognate coltivano i loro sospetti in un crescendo di tensione, la quale poi esplode in esilaranti e stravolgenti colpi di scena.

La famiglia si sgretola in un turbine di meschinerie e cattiverie imprevedibili, per poi ricomporsi in alleanze imprevedibili, mostrandosi irresistibilmente comica fino alla conclusione che riserva un colpo di scena insospettabile.

Informazioni:
regia di Piergiorgio Piccoli con la collaborazione di Aristide Genovese
con Anna Valle, Guenda Goria, Anna Zago
e con Denise Marzari, Nicolò Scarparo, Daniele Berardi e Marco Barbiero
produzione TEATRO DEGLI INCAMMINATI E THEAMA TEATRO

Spettacoli:
sabato 20 ottobre 2018| ore 21.00
domenica 21 ottobre 2018| ore 15.30

Biglietti:
intero: 27 euro
ridotto: 25 euro
gruppi organizzati: 21 euro
ridotto under26: 15 euro

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Si stava meglio quando si stava... peggio! Antonio Provasio a Saronno
Antonio Provasio, volto e voce della mitica Teresa de I LEGNANESI, si mette alla prova con uno spettacolo che lo vede unico protagonista.

Il capocomico si cimenta in un racconto di come si è trasformata la sua e la nostra vita nel corso degli anni, a partire dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri.

Provasio racconterà questi cambiamenti attraverso la storia della televisione. I personaggi che l’hanno animata e che rimangono ancora indelebili nella mente e nel cuore. La cucina prima saporita e rustica ora essenziale e ormai “griffata”.

Anche le nostre abitudini di vita sono radicalmente cambiate. Il concetto di famiglia, prima così importante ed ora quasi effimero, fino ad arrivare all’avvento della tecnologia, dei telefonini, che hanno distrutto la comunicazione giovanile e la voglia di stare insieme.

In veste insolita, col suo modo brillante ed ironico Provasio riuscirà a coinvolgere il pubblico raccontando aneddoti del “tempo che fu”.  Il risultato è uno spettacolo unico ed esilarante.

Una volta a casa, ognuno di noi riflettendo su quanto visto e vissuto si domanderà: “ma non è che si stava meglio quando si stava peggio?!?” A voi l’ardua sentenza!

Informazioni:
con Antonio Provasio
regia di Antonio Provasio
testi di Antonio Provasio e Mitia Del Brocco

Spettacolo:
lunedì 5 marzo | ore 21.00

Biglietti:
intero: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro

Spettacolo inserito negli abbonamenti OPEN

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Cuori Scatenati di Diego Ruiz al Giuditta Pasta di Saronno
Una divertentissima e moderna commedia degli equivoci che la scorsa stagione ha fatto ridere migliaia di spettatori in tutta Italia.

Il ritorno di fiamma, si sa, può essere molto pericoloso.
Quando il fuoco della passione si accende tra Diego e Francesca, le scintille divampano in maniera esagerata! Se poi a spegnere l’incendio ci si mette uno come Sergio Muniz, la situazione diventa veramente incontrollabile. E cosa succederebbe se la futura sposa, praticamente con un piede sull’altare, venisse a scoprire tutto?

Una coppia scoppiata da anni si incontra clandestinamente per un’insensata ultima notte d’amore prima di suggellare il divorzio definitivo, ma gli imprevisti sono dietro l’angolo, anzi dietro la porta.

Arriva la nuova esilarante commedia di Diego Ruiz, ormai esperto nel mettere in scena i rapporti di coppia e le sue innumerevoli sfaccettature, che questa volta affronta gli amori ormai finiti che in realtà non finiscono mai.

Vale la pena dare una seconda possibilità? Oppure si rischia di ritrovarsi la solita minestra riscaldata? Questi e tanti altri interrogativi sono alla base di questa spassosa commedia in cui tutti i personaggi si trovano nel posto sbagliato nel momento più sbagliato, dando vita a una girandola di equivoci e situazioni paradossali.

Informazioni
con Sergio Muniz, Diego Ruiz, Francesca Nunzi e Maria Lauria
scritto e diretto da Diego Ruiz
una produzione Carpe Diem
scene di Mauro Paradiso
disegno luci di Fabrizio Sensini
musiche di Stefano Magnanesi
costumi MMDV

Spettacoli
sabato 24 marzo | ore 21.00
domenica 25 marzo | ore 15.30

Biglietti
intero: 25 euro
ridotto over70: 23 euro
gruppi organizzati: 20 euro
ridotto under26: 15 euro
Spettacolo presente nell’abbonamento 10 SPETTACOLI.

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LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni al teatro Giuditta Pasta di Saronno
Mirandolina, astuta donna che gestisce a Firenze una locanda ereditata dal padre, viene costantemente corteggiata dagli uomini che frequentano la pensione.

I nobili clienti, invaghiti, tardano a lasciare l’osteria, e così facendo contribuiscono alla crescita del profitto e della fama della locanda.

L’arrivo del Cavaliere di Riprafratta, misogino incallito che disprezza ogni donna, sconvolge il fragile equilibrio. Mirandolina, ferita nel suo orgoglio femminile, si promette di far sì che il cavaliere s’innamori di lei.

La regia di Andrea Chiodi parte dai Memoires Goldoniani in cui lo stesso autore dichiarava di avvalersi dell’uso di piccole poupettes per costruire i suoi testi.

Gli attori interagiscono con questo mondo dell’infanzia di Goldoni e dialogano di volta in volta con delle piccole bambole che rappresentano in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è La Locandiera.

Una locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario ma al femminile. Un gioco insomma che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, dalle maschere che se ne vanno, ai costumi del repertorio fino alle sue amate poupettes dell’infanzia.

Informazioni
di Carlo Goldoni
regia di Andrea Chiodi
con Caterina Carpio, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini
scene e costumi di Margherita Baldoni
assistente alla regia Maria Laura Palmeri
disegno luci di Marco Grisa
musiche di Daniele D’Angelo
realizzazione costumi Maria Barbara de Marco
una produzione PROXIMA RES

Spettacoli
sabato 10 marzo | ore 21.00
domenica 11 marzo | ore 15.30

Biglietti
intero: 25 euro
ridotto over70: 23 euro
gruppi organizzati: 20 euro
ridotto under26: 15 euro
Spettacolo presente nell’abbonamento 10 SPETTACOLI; nell’abbonamento 7 SPETTACOLI, nell’abbonamento BLUETTE.

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Il malato immaginario di Molière al Giuditta Pasta di Saronno
Prosegue il nostro percorso di riscoperta dei capolavori molièrani. Sulla scena ritroviamo gli attori della Compagnia di Arca Azzurra Teatro che da oltre trent’anni macinano successi con il sodalizio artistico di Ugo Chiti.

L’adattamento e la regia sono firmati dal maestro Ugo Chiti che ci aiuta a rileggere la grande commedia molièriana rendendola più contemporanea e vicina alle nostre corde. Il risultato è un intreccio ricchissimo e di un’attualità quasi disarmante.

Protagonista della commedia è l’ipocondriaco Argante che, credendosi segnato nel fisico ed esposto a ogni malattia, vive perennemente tra medici e medicine.

Per assicurarsi cure più assidue, vorrebbe costringere la figlia Angelica a sposare lo sciocco e pedante Tommaso Diarroicus, figlio del suo dottore.

Vivacizzato da una violenta satira nei confronti della classe medica, nasce così in famiglia un intreccio drammatico, inevitabilmente votato al lieto fine. Il motore dell’azione è rappresentato dalla serva Tonina, la quale riuscirà con l’astuzia e non solo, a spingere Angelica nelle braccia dell’amato Cleante, ma anche a svelare l’amore interessato che la seconda moglie Becchina ostenta per Argante.

Dire che Il malato immaginario, come tutti i classici, parla apertamente all’oggi è quasi una banalità, ma certo l’ossessione ipocondriaca di Argante, la sua bulimia medicinale ci sembrano paradigmatiche di atteggiamenti apertamente contemporanei, come del resto la sua vulnerabilità ai raggiri degli esperti e dei dottori, che sono senza dubbio caratteristica della nostra società dove abbondano millantatori e maghi, ma dove i rimedi sono spesso peggiori dei mali.

Informazioni
di Molière
adattamento, ideazione spazio, regia Ugo Chiti
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti
una produzione ARCA AZZURRA TEATRO

Spettacoli
sabato 24 febbraio | ore 21.00
domenica 25 febbraio | ore 15.30

Biglietti
intero: 25 euro
ridotto over70: 23 euro
gruppi organizzati: 20 euro
ridotto under26: 15 euro
Spettacolo presente nell’abbonamento 10 SPETTACOLI; nell’abbonamento 7 SPETTACOLI, nell’abbonamento BLUETTE.

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L’esodo e il dramma delle foibe al Giuditta Pasta con Simone Cristicchi
Racconto per voce, parole e immagini

L’esodo istriano rivive tra musica e racconti portati in scena da un magistrale Simone Cristicchi.

Si rievoca il dramma delle foibe e dell’esodo istriano avvenuto alla fine della seconda guerra mondiale quando quei territori furono occupati dall’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia del maresciallo Tito e quindi annessi alla Jugoslavia

La messinscena trae spunto dalla vicenda storica contenuta nello spettacolo teatrale “Magazzino18”. Il grande successo della tournée incise affondo nella coscienza sociale italiana, tanto da far riaffiorare una memoria (a tratti) rimossa.

Anche se l’argomento che Cristicchi affronta è tragico, lo spettacolo di amore ne contiene parecchio, la denuncia della malvagità umana passa attraverso la forza del bene.

Passando con disinvoltura dalla recitazione al canto il protagonista vuole arrivare all’anima del pubblico restituendo valore e dignità alle vicende di ogni singolo individuo.

Ogni persona per Cristicchi ha una storia da raccontare e gli applausi a scena aperta che gli spettatori gli hanno riservato hanno dato ragione al suo credo.

Nel magazzino numero 18 del Porto di Trieste sono accatastati gli oggetti lasciati dalle famiglie di origine italiana che hanno dovuto lasciare la loro terra natale.

Grazie alla memoria di questo spettacolo essi sono diventati creature viventi portavoce dello spirito di uomini, donne, bambini.

Informazioni
di e con Simone Cristicchi
una produzione Teatro Stabile del Friuli e Venezia Giulia e Promo Music

Spettacoli
sabato 10 febbraio | ore 21.00
domenica 11 febbraio | ore 15.30

Biglietti
intero: 25 euro
ridotto over70: 23 euro
gruppi organizzati: 20 euro
ridotto under26: 15 euro
Spettacolo presente nell’abbonamento 10 SPETTACOLI; nell’abbonamento 7 SPETTACOLI, nell’abbonamento BLUETTE.

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