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IL CONTINENTE BIANCO

“La letteratura non ‘deve’ fare niente.
Ma la letteratura ‘può’: può permettersi di guardare nell’abisso.
Come fare poi a raccontare questo abisso? Secondo me, nel modo più bello possibile:
solo attraverso la bellezza si può davvero rappresentare l’orrore”.

musiche eseguite dal vivo da Lorenzo Borroni

Andrea Tarabbia, vincitore del Premio Campiello 2019 con Madrigale senza suono, presenta al pubblico saronnese il suo nuovo romanzo: Il Continente bianco (Bollati Boringhieri).

Venticinque anni, bello come un Cristo e convinto che l’unica via per sopravvivere nel mondo sia un odio esercitato con calma e raziocinio, Marcello Croce è a capo di un movimento di estrema destra che annovera picchiatori, fanatici, ma anche teorici e figure dai tratti quasi metafisici – tutte accomunate dal fatto che, per loro, vivere è come trovarsi in guerra.

Grazie anche alla connivenza con certi rappresentanti politici e alla condiscendenza con cui l’opinione pubblica, ormai, guarda a molti fenomeni legati al neofascismo, Croce porta avanti la sua idea di sovversione e, nel frattempo, frequenta Silvia, una donna della borghesia romana con la quale instaura un gioco di potere che li porterà alla perdizione.

La vicenda è ricostruita da un narratore misteriosamente attratto da Marcello e curioso di capire che cosa muova coloro che, oggi, credono in un’idea superata e violenta e la vogliono attuare. Ma c’è di più. La storia di Silvia e della sua caduta era già stata raccontata nello splendido romanzo, rimasto allo stato grezzo, che Goffredo Parise scrisse alla fine degli anni Settanta, “L’odore del sangue”.

“Il Continente bianco” ne riprende temi e motivi, e sposta la vicenda ai giorni nostri, conservando nel rapporto morboso tra Silvia e Marcello la metafora potente del fascino che certe idee hanno esercitato, ed esercitano, sulla borghesia italiana.

Andrea Tarabbia, autore di “Madrigale senza suono”, scrive un romanzo sul potere, a volte funesto,
che abbiamo sugli altri e ci regala un ritratto di un gruppo di persone – e forse di un Paese – che danzano sull’abisso.

Reading e presentazione del romanzo:
mercoledì 14 dicembre 2022| ore 21.00

Biglietti:
posto unico € 4

IL MAGO DI RIGA
storia di un genio degli scacchi in un romanzo che racconta la sua ultima partita

musiche dal vivo eseguite dal M°Matteo Pirola

I vizi, il fascino del rischio, irapporti con l’URSS, l’amore per la libertà contro il grigiore del potere. Michail «Miša» Tal’ (1936-1992), che prima di Kasparov fu il più giovane campione del mondo della storia, sconvolse l’universo degli scacchi incarnandoil gioco come arte, invenzione, complicazione.

Lo chiamavano il Mago di Riga per la capacità di «evocare tutte le forze oscure che ogni posizione celava dentro di sé»: bramava il disordine e il sacrificio dei “pezzi”, opposti ai prevalenti distillati di razionalità e pragmatismo. Tra una mossa e l’altra, Miša ricapitola a lampi di memoria la sua movimentata e anarchica esistenza. Cinquantacinque anni segnati dal genio precoce e da costanti malattie ma vibranti di un gioioso, fraterno e dissipato desiderio di vivere.

In questo romanzo Giorgio Fontana racconta l’epica di un uomo straordinario che raggiunge la vetta profondendo in ogni mossa l’amore per il rischio, lontano da qualunque cinismo, e dimostrando a un mondo incredulo che talora le storie sono più forti della realtà – che due più due, come Miša amava dire, può fare cinque.

Giorgio Fontana è nato a Saronno nel 1981 e vive a Milano. Con questa Sellerio ha pubblicato Per legge superiore (2011,2022), Morte di un uomo felice (2014, Premio Campiello), Un solo paradiso (2016) e Prima di noi (2020, Premio Mondello, Premio Salgari, Premio Bagutta e Premio Corrado Alvaro – Libero Bigiaretti).

Reading e presentazione del romanzo:
mercoledì 23 novembre 2022| ore 21.00

Biglietti:
posto unico € 4

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