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+Erba è uno spettacolo interattivo in cui due danzatrici creano, con la partecipazione dei bambini, una città immaginaria.

La danzatrice “architetta” osserva il paesaggio e disegna l’intera città partendo dalle case, le strade e gli spazi urbani. La danzatrice “giardiniera” invece osserva la terra, gli insetti, disegna erba ed alberi. I due personaggi si muovono in una scena vuota dove due grandi schermi allineati evocano una stanza delle meraviglie: qui le loro fantasie, idee e progetti si colorano e prendono vita. L’architetta immagina case gradevoli e piene di luce, la giardiniera le ridisegna inserendo erba ed alberi e, piano piano, la loro città immaginaria cresce unendo le due diverse sensibilità.

La città appena nata è un ambiente vivo e quindi nuovi personaggi e nuovi eventi entrano in gioco. Arrivano i bambini a popolare lo spazio ed a colorare la scena, arrivano gli insetti, le stagioni: la città da piccola diventa più grande e complessa. Il sogno di una città green si realizza; ma nella città c’è anche una minaccia, una fabbrica che crescendo allontana gli insetti, gli uccelli e fa morire gli alberi. Saranno le danzatrici, insieme ai bambini, a ridisegnare lo spazio in modo che la natura possa crescere di nuovo: è qui che avverrà il “concerto degli alberi”.

A conclusione dello spettacolo, nel foyer allestiamo un tavolo per la costruzione di braccialetti-bombe di semi.

CREDITI
direzione artistica Francesco Gandi, Davide Venturini
con Běla Dobiášová, Valentina Consoli
engineering Rossano Monti
visual design Elsa Mersi
music and engineering Federica Camiciola, Francesco Fanciullacci
costumi Annamaria Clemente
elementi scenici Livia Cortesi
collaborazione sul progetto e support pedagogico Sandra Goos
organizzazione Valentina Martini, Chiara Saponari
produzione TPO
with the support of the Embassy of the Kingdom of the Netherlands

linguaggio teatro immersivo e teatro danza
età consigliata dai 3 anni e tutto pubblico

SPETTACOLO
Domenica 23 febbraio 2025 | ore 16.00

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Un doveroso omaggio alla band le cui canzoni sono ormai considerate un vero e proprio ‘cult’, anche grazie al musical teatrale “Mamma mia!” ed al film di successo con Meryl Streep e Pierce Brosnan.

Gli ABBA sono stati il gruppo musicale pop svedese di maggior successo. Si stima che abbiano venduto oltre 375 milioni di dischi in tutto il mondo, diventando così uno dei gruppi più popolari nella storia della musica leggera. Il gruppo si costituì intorno al 1970. Quattro anni dopo erano già all’apice della loro carriera musicale dopo aver vinto l’edizione dell’Eurovision Song Contest nel 1974 con “Waterloo”. Il gruppo si sciolse nel 1982. Da allora si sono susseguiti vari rumors circa una possibile reunion. Nel 2020 gli ABBA stupiscono tutti annunciando un nuovo disco e un concerto “virtuale”.

ABBAdream è uno show “non virtuale” tra i più acclamati in Europa e un’occasione per riascoltare gli intramontabili successi della band svedese e qualche nuova proposta estratta proprio dall’album uscito nel 2021.
Dal 2010 lo spettacolo è stato rappresentato con successo in moltissimi teatri italiani. Un lungo tour ha raggiunto Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Romania, Russia, Slovenia, Spagna e Germania consacrando lo show dedicato ai Fab four svedesi come uno dei più quotati a livello internazionale.

Lo spettacolo ripropone lo stile inconfondibile degli abiti, le coreografie e i brani che hanno consacrato il gruppo svedese nell’Olimpo della disco music: canzoni eseguite interamente dal vivo, costumi e luci che ricreano le indimenticabili atmosfere degli anni ‘70. “Mamma mia!”, “Dancing Queen”, “Waterloo” … preparatevi a scatenarvi!

SPETTACOLO
Sabato 08 marzo 2025 | ore 20.45

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I Tre lai testoriani – pubblicati postumi nel 1994 dall’editore Longanesi – sono tre laceranti monologhi in forma di poesia pronunciati da tre figure femminili: Cleopatra, che soffre per l’amore consumato, ma poi drammaticamente perduto, per il generale romano Antonio; Erodiade, tormentata dalla follia per una relazione mai realizzata con il profeta Giovanni; e Maria, piena d’amore puro di fronte alla sofferenza del Figlio durante il Calvario. Sono donne che, in modo diverso, si trovano ad affrontare un vuoto incolmabile e abissale.
Sandro Lombardi, indimenticato interprete della memorabile sequenza tra il 1996 e il 1998 dei Tre lai testoriani (Cleopatràs, Erodiàs, Mater strangosciàs) dopo averla vista nell’allestimento del primo, diretto da Valter Malosti, consegna ad Anna Della Rosa la sua interpretazione del secondo e del terzo dei Lai. Non una regia bensì un vero e proprio dono, secondo la tradizione del teatro orientale, in cui l’attore più esperto consegna al più giovane una sua interpretazione.

Un regalo al pubblico per un lavoro che si concentra sul secondo e terzo tratto dei tre lamenti d’amore. I Lai sono il testamento ultimo di Giovanni Testori e il vertice della straordinaria stagione creativa dello scrittore. Queste eroine a cavallo di un trapasso epocale, tra loro contemporanee e lontanissime, dalla morte riemergono per raccontarsi e piangere sul corpo dell’amato e raccontare a noi tutti il mistero per eccellenza, quello dell’Amore.

Le angosce di queste eroine sono state messe in voce da Sandro Lombardi nel 1996 (Cleopatràs) e nel 1998 (Erodiàs e Mater strangosciàs), in interpretazioni in grado di restituirne l’umanità e la fragilità del loro intenso dolore.

Fondatore insieme a Federico Tiezzi de Il Carrozzone, poi divenuta Magazzini Criminali e Compagnia Lombardi-Tiezzi, Lombardi ha lavorato anche su altri testi di Testori, come Edipus e L’Ambleto.
«Quanto lavoro, quanti pensieri, quanta ricerca, quanta dedizione, quante lotte, quanta sofferenza, quanta felicità, nel corso della mia vita, ho dedicato a Testori? Non so più tenerne il conto. Certo, anche su altri mi sono ripetutamente applicato: Beckett, Schnitzler, Pirandello, Bernhard… Ma il caso di Testori riveste il segno dell’unicità e dell’identificazione. Mai avevo sentito che un autore mi desse tanto, mai che io gli restituissi tanto».

Venticinque anni dopo la sua interpretazione del secondo e del terzo dei lai, Sandro Lombardi ha sentito il desiderio di consegnare ad Anna Della Rosa i ruoli di Erodiade e della Mater Dolorosa, dopo aver assistito alla Cleopatràs messa in scena da Valter Malosti nel 2020 in cui lei era protagonista.

«Quando Sandro mi ha proposto di consegnarmi la sua interpretazione dei Due lai – racconta Della Rosa –mi si è allagato il cuore per l’emozione e per la consapevolezza fulminante della generosità e dell’eccezionalità del suo gesto. È un dono straordinario, la sua è stata un’interpretazione meravigliosa, epocale per la storia del teatro; e poi mi sta facendo dono di una materia così intima».

Diretta da importanti registi italiani e internazionali e fra le interpreti più interessanti della scena contemporanea, l’attrice viene accompagnata da Lombardi lungo tutte le tappe da lui compiute nel lavoro di interpretazione delle due protagoniste testoriane, attraverso una pratica tipica della tradizione orientale che pone al centro del processo creativo la relazione tra attore e attrice senza la mediazione di un autore o di un regista.

«Insieme – prosegue Della Rosa – abbiamo lavorato a tavolino sulla messa in voce della strabiliante, profondissima lingua testoriana, fatta di dialetto lombardo, francesismi, latinismi…Mi ha guidata nelle variazioni di ritmo, a lavorare su ogni parola e sillaba, per sciogliere il testo e renderlo comprensibile al pubblico, facendo emergere le sue infinite variazioni, le rime, lo sconvolgimento del desiderio e dell’amore incondizionato. Mi ha invitato a non imitarlo, ma a trovare un mio personale modo di interpretare ciò che mi suggeriva e che meravigliosamente aveva fatto. Poi, a partire dagli appunti che avevo preso durante i nostri primi giorni di lavoro, ho iniziato a studiare a memoria il testo. Ora siamo in prova di nuovo insieme: mentre recito sussurra «sì» e con un sospiro mi suggerisce che è il momento di respirare, di sospirare, di lasciar andare… Sandro respira con me. Sandro mi sta donando il lievito impastato della sua vita, della sua arte e della parola di Testori. È un dono sacro».

Non si tratta dunque di un’operazione didattica, ma una preziosa e inusuale trasmissione dell’arte attoriale da parte dell’artista più esperto alla più giovane.

«Testori offre molto all’attore» spiega Lombardi «La sua vena drammaturgica sgorga in funzione del corpo – cuore e carne, mente e sesso – dell’attore. È, la sua, una poetica del sangue e delle viscere in cui si celebra il mistero della parola che si incarna. Certo, se all’attore Testori offre molto, anche molto gli chiede: esige infatti che si lasci possedere da un verbo incarnante e di farsene ricettacolo prima, por poi restituirne la forza, la violenza, la tenerezza, la sensualità sotto forma di voce e espressione».

CREDITI

ERODIÀS + MATER STRANGOSCIÀS
da Tre lai
di Giovanni Testori 
un progetto di Sandro Lombardi
per Anna Della Rosa
assistente alla regia Virginia Landi
assistente alla drammaturgia  Alberto Marcello
disegno luci e capoelettricista Vincenzo De Angelis
capomacchinista Mauro Fronzi
sarta Cristina Carbone
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT / Teatro Nazionale, Compagnia Lombardi-Tiezzi
progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione Giovanni Testori
si ringrazia Giovanni Agosti per la condivisione del suo sapere
si ringrazia Giorgio Bertelli per il trono di Erodiàs
si ringrazia Nicolò Rossi per aver concesso il testo della sua revisione critica dei Tre lai
Si ringrazia Giovanna Buzzi per il costume di Anna Della Rosa
si ringrazia Federico Tiezzi senza il cui lavoro per i Tre lai tra il 1996 e il 1998 questo progetto non sarebbe neanche concepibile

SPETTACOLO
martedì 15 aprile 2025 | ore 20.45

INFO
Spettacolo inserito nella rassegna Prosa contemporanea

 

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Bella, bellissima! Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Un giorno, da qualche parte, nasce una Strega. In poco tempo impara a fare tutte le cose che fanno le streghe: fa incantesimi, sa volare su una scopa, ride e spaventa tutti, anche i bambini. Per il suo compleanno, riceve un invito da Orco: un appuntamento a mezzanotte, al chiaro di luna. Lui la trova bella, bellissima. Nella notte Strega s’incammina e sulla via incontra alcuni abitanti del bosco che non la pensano come Orco: ognuno di loro, infatti, crede che Strega debba usare la magia per essere più bella. Lei ascolta i loro consigli e cambia il suo aspetto. Così diversa, Orco non la riconosce. Lui cerca Strega, quella “con i capelli arruffati, il naso importante e che veste sempre di scuro”. Con un’ultima magia, Strega, torna ad essere quel che era e invita Orco a una cena speciale.

CREDITI

regia e cura dell’animazione NADIA MILANI
drammaturgia Beatrice Baruffini
con Giulia Canali, Noemi Giannico, Eleonora Mina
puppets/figure animate Noemi Giannico
scene Alessia Dinoi
disegno luci Matteo Moglianesi
musiche originali Andrea Ferrario
costumi Mirella Salvischiani
voce Orco Claudio Casadio
produzione Accademia perduta Romagna Teatri

età consigliata dai 3 anni
tecniche teatro di figura e d’immagini

SPETTACOLO
Lunedì 6 gennaio 2025 | ore 16.00
Speciale Epifania

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The Charleston Mass Choir sono uno straordinario gruppo di cantanti e musicisti provenienti da Charleston (South Carolina) che con la loro energia, passione e capacità catturano ogni pubblico grazie anche alla grande varietà di abilità musicali che li contraddistingue.

Uniti per esprimere il loro amore per la musica e condividere i propri talenti per elevare spiritualmente la musica in ogni parte del mondo non c’è nessuna esibizione per loro che sia troppo grande o troppo piccola. La musica dei Charleston Mass Choir è per tutti, per ogni luogo, senza eccezioni. Con il loro sound jazz e funky che si riflette su meravigliose armonie e potenti assoli creano un’esperienza indimenticabile per ogni spettatore. Credono fortemente che la loro musica possa abbattere le barriere e portare gioia.

The Charleston Mass Choir, oltre ad aver viaggiato in molte parti del mondo, si è esibita con molti rinomati artisti; condividendo il loro talento, la musica diventa un evento da non perdere.

SPETTACOLO
Sabato 14 dicembre 2024 | ore 20.45

CREDITI
vocal Anthony Washington, James Patterson, Shawna Harris, Demetria Lambert, Mildred Daniels, Essie Middleton, Nykki Smalls, Philip Patterson
keyboards Gary Bellinger, Nakika Riley
bass Leroy Alston
drums Aarian Land

INFO
Spettacolo inserito nella rassegna Show

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Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo?
Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi.

Innanzitutto con un cast di livello che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di altrettanto spessore, che vanno da Paolo Serra nel ruolo di Karenin, a Giacinto Palmarini in quello di Vronskji, a Stefano Santospago in quello di Oblonskij, Francesco Biscione, Debora Bernardi, Irene Tetto, Giovanna Mangiù e la giovane Mersilia Sokoli.
Insieme col drammaturgo Gianni Garrera abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative e i pensieri dei personaggi saranno detti dagli stessi attori che interpretano i ruoli, seguendo la lezione del Ronconi del “pasticciaccio” e configurando degli “a parte” tipici del linguaggio teatrale.
A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie, di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno. Le coreografie sono di Alessandra Panzavolta.
Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, emblema del testo di Tolstoj.
Naturalmente sta a noi l’arduo compito di tradurre in immagini, suoni, parole uno dei libri che più spesso si trova sul comodino di ognuno di noi.

CREDITI

ANNA KARENINA
di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
coreografie Alessandra Panzavolta
proiezioni Alessandro Papa
aiuto regia Lucia Rocco
con Galatea Ranzi (Anna Karenina)
e con Debora Bernardi (Dolly), Francesco Biscione (Levin), Giovanna Mangiù (Betsy), Giacinto Palmarini (Vronskij), Stefano Santospago (Oblonskij), Paolo Serra (Karenin), Mersila Sokoli (Kitty), Irene Tetto (Lidija)
produzione Teatro Stabile di Catania / Teatro Biondo Palermo

SPETTACOLO
giovedì 13 marzo 2025 | ore 20.45

INFO
Spettacolo inserito nella rassegna Prosa classica

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Spettacolo all’interno del MAGGIORE_DANZA Centro diffuso di produzione e programmazione della Fondazione Egri per la Danza

Quando Marta e Viola mi hanno chiesto di creare un duetto per loro ho subito compreso che il mio sguardo doveva posarsi sulla tessitura invisibile di una complicità a me ancora non svelata ma già densa e intrisa di alleanze nella sua produzione di mistero.

Una scia desiderante, questa la materia sulla quale ho sentito congiungersi le nostre prospettive e da cui sono partita per tracciare le tappe di pratiche e visioni, approdi e memorie, ricercando nel movimento il grado di presenza necessario, netto e poroso al contempo.

Fiducia, necessità, benessere.
Confondere il tempo, chiudere gli occhi, percepire l’origine. L’antenato.

Queste le suggestioni che hanno nutrito gli immaginari e articolato i fraseggi condivisi, le azioni solitarie e le attese, aprendo varchi tra presenza e prossimità, tra ciò che emerge e ciò che non è dato vedere…

Nella sua prima forma di quadri danzati, il lavoro approda al festival MilanOltre svelando le prospettive, ancora in itinere, di due presenze diversamente vigili ma entrambe inclinate verso la necessità di ritrovarsi.
SIMONA BERTOZZI

CREDITI

SISTA
Balletto Teatro di Torino
coreografia Simona Bertozzi
danzatrici Marta Ciappina e Viola Scaglione
musica The Slits, Francesco Giomi, Jason Sharp
light design Simona Gallo
editing voce Roberto Passuti
costumi Born to be Reborn Lab
parole Marta Ciappina e Viola Scaglione
Con il supporto di Lavanderia a Vapore, Collegno (TO)
Progetto realizzato in prima fase con MilanOltre Festival

SPETTACOLO
martedì 18 febbraio 2025 | ore 20.45

INFO
Spettacolo inserito nella rassegna Danza

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«Arcipelago è una sapiente ed emozionante installazione, concepita come una vera e propria educazione umana e sentimentale, dove protagonisti assoluti sono i bambini che sono invitati ad esplorare in un grande spazio tutto da scoprire, un luminoso arcipelago, composto da diverse particolari isole, piccole tendine luminose, custodi di mondi di misteriosa sostanza, che creano un vero e proprio piccolo mare, di cui si sentono perfino le onde. Ogni bambino, ogni bambina, mossi da alcune parole di magico spessore (ascolta, guarda, senti, racconta) vi si immerge dentro, rispondendo ai diversi stimoli, suggeriti da ogni isola, creando un proprio diario emozionale che poi viene condiviso con tutti».

ARCIPELAGO è un’installazione teatrale agita e resa viva dai bambini che vengono immersi in un contesto simbolico in cui possono riconoscere alcune metafore dentro le quali orientarsi. Un viaggio che speriamo aiuterà i bambini ad elaborare alcune emozioni ed esperienze di vita, personale o collettiva, che possono aver lasciato una traccia nel loro io più profondo.
L’operatrice accoglie i bambini fornendo poche indicazioni (non un rigido canovaccio da seguire) e proporrà loro alcune suggestioni. A quel punto saranno pronti ad esplorare l’arcipelago e le sue diverse isole: piccole unità sparse sul pavimento/mare, pronte ad accogliere un solo navigante per volta. Alcune installazioni prevedono un contatto, una manipolazione, un’interazione tattile e multisensoriale. Altre si limitano alla sola contemplazione, lasciando che la vista e la percezione di un oggetto o di un micromondo siano da stimolo per elaborare una risposta o il fluire delle parole.

Al termine dell’esplorazione, l’operatrice richiamerà i naviganti per un momento conclusivo in cui ascolteranno, insieme, le voci di alcuni bambini che hanno vissuto l’esperienza prima di loro.

Ogni bambino potrà essere accompagnato da un adulto per un massimo di 40 spettatori per replica.

CREDITI
a cura di Angelo Facchetti e Francesca Franzè
performer Mariasole Dell’Aversana
scenografia Realizzata da Giuseppe Luzzi
ambientazioni Alessandro Calabrese
scenotecnica Alessandro Calabrese e Asnesio Bosnic
sarta Laura Montefusco
produzione Teatro Telaio

SPETTACOLO
Domenica 19 gennaio 2025 | ore 15.00, 16.45, 18.15

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“Il pedone.  Luci, ombre e colori di una vita qualunque”, è il nuovo spettacolo di Giuseppe Giacobazzi, che racconta del paragone tra la nostra vita e quella vissuta su una scacchiera.

In una società dove tutti sognano di essere dei pezzi pregiati, brilla il fascino della normalità.
Un’ora e mezza di spettacolo, un’ora e mezzo di partita, un’ora e mezzo di monologo comico ma al tempo stesso interiore, che lascia lo spettatore incollato e attento nello scoprire la mossa successiva.
In  questo spettacolo vediamo un Giacobazzi sempre più distante dal cabaret vecchio stile e sempre più vicino alla narrazione propria del teatro comico, in un percorso dove non si abbandona mai la risata, presente come in ogni altro spettacolo, ma che diventa anche strumento di riflessione.

Giuseppe Giacobazzi ha fatto la sua mossa, ora spetta a te fare la tua.

SPETTACOLO
Sabato 25 gennaio 2025 | ore 20.45

CREDITI

GIUSEPPE GIACOBAZZI
Il pedone – Luci, ombre e colori di una vita qualunque
di e con Andrea Sasdelli
collaborazione ai testi di Carlo Negri
regia di Carlo Negri

INFO
Spettacolo inserito nella rassegna Show

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Spettacolo vincitore della menzione speciale EOLO AWARD 2024
« Per aver avvicinato con coraggio e in modo fantasmagorico i ragazzi, attraverso il rapporto tra il padre e suo figlio, ad un immaginario poco frequentato dal teatro per le nuove generazioni, quello della Bibbia, testo di straordinaria evocazione, pieno di simboli e di stimoli misteriosi. Lo spettacolo è interpretato da Paolo Piano e Dario Garofalo, sulla bella drammaturgia di Flavia Gallo e con la regia e l’ambientazione sonora e visiva di Danila Barone».

Verso B. è uno spettacolo sul nostro mondo di oggi e sul senso dell’andare avanti nonostante i crolli che la nostra civiltà ci pone dinnanzi agli occhi. Incantati dalle immagini di Rebecca Dautremer nel libro “Una Bibbia” scritto insieme a Philippe Lechermeier, abbiamo incontrato e scelto alcune storie bibliche e le abbiamo richiamate sul palcoscenico come pure fonti di riflessione e di saggezza pratica.

Ne è nato un racconto teatrale intenso e d’ispirazione laica, un’opera che ci ha fatto riscoprire un patrimonio di storie appartenente alla nostra cultura più profonda: da teatranti non potevamo non esser curiosi di questa riserva infinita di personaggi e situazioni che costruiscono parte importante della nostra immaginazione collettiva e della nostra comune coscienza del linguaggio.

B è un luogo misterioso, una città il cui nome sembra impronunciabile; andare Verso B racconta il nostro incedere in questi tempi bui, in cui si susseguono eventi che per molti sembravano ricordi lontani (epidemie, carestie, migrazioni, guerre) e che invece sono diventati per tutti la realtà quotidiana.
Ma nonostante tutto, l’umanità procede verso un luogo migliore, che sia una terra di pace o l’idea di un mondo sano o ancora il desiderio di un’aria pulita, a portata di respiro. E così, con la medesima testardaggine, questo spettacolo ha avuto vita, prendendo le mosse dall’intero patrimonio di storie bibliche con l’intento di farne una narrazione luminosa, vivida, coraggiosa, attraversando gli anni tra i più impervi della nostra convivenza civile, fino a richiederci una cosa precisa: un racconto di formazione, il diario di un viaggio straordinario in cui un padre e un figlio fuggono da un mondo distrutto verso un luogo di cui non conoscono neanche il nome B, appunto.

Verso B. è uno spettacolo per tutte e tutti, non presuppone nessuna credenza, non valorizza nessuna religione in particolare: è un’occasione per disegnare una metafora della nostra umanità attraverso un’indagine narrativa, aperta e curiosa, sulla capacità umana di trovare un senso davanti all’incombere misterioso delle cose del mondo.

CREDITI
di e con Dario Garofalo e Paolo Piano
ispirato dai testi e dalle immagini di “Una Bibbia” di Philippe Lechermeier e Rebecca Dautremer
drammaturgia Flavia Gallo
regia DANILA BARONE e DARIO GAROFALO
produzione Teatro del Piccione
realizzazione scene Simona Panella, Danila Barone, Valentina Albino
costumi Monica Mancini
disegno luci Tea Primiterra
editing audio Luca Nasciuti, Simone Meme
la voce della bambina Elisabetta Totonelli
produzione Teatro del Piccione

Si ringrazia per la consulenza biblica Tadeusz Lewicki, per la consulenza drammaturgica Simone Faloppa, per l’infinita pazienza Viola, Mario e Zoe e Ilaria Gelmi per la complicità

età consigliata dai 6 anni

SPETTACOLO
Domenica 16 marzo 2025 | ore 16.00
speciale festa del papà

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