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Un mirabolante viaggio della donna d’oggi, al tempo dei social, di whatsapp, dell’amore sempre più virtuale e sempre meno reale.

Una donna alle prese con il corpo che cambia e il metabolismo che va in blocco come le caldaie, e mai che all’accorrenza, si vedesse un idraulico bravo capace di sbloccare la situazione.

Barbara Foria affronta con la solita grande ironia e con la sua ineguagliabile carica energetica i vizi e le virtù dell’essere donna oggi con la D maiuscola, in balia di uomini con C minuscola (la C di cuore).

La tesi è semplice: la vita va vissuta con ironia, gioia e tanta euforia. Anche quando si diventa grandi. Anche quando da sesso droga and rock and roll si passa a netflix, tachipirina e canti gregoriani. È normale, ci si evolve.

Quale sarebbe il problema? Che ci chiamano milf? In realtà Milf è l’acronimo di Mo’ Inizia La Felicità.

Felicità per noi che abbiamo finalmente capito che al cuor non si comanda però magari si può consigliare. Che l’amore fa male, specialmente quando se ne fa troppo poco. Che certi fidanzati sono come le magliette di Zara: all’inizio ci esci, alla fine ci vai solo a dormire. Ma per sentirsi più leggeri non serve volare, a volte basta sorvolare. Perché la perfezione non esiste ma certi difetti possono essere meravigliosi. E allora viva le debolezze, le pecche, le imperfezioni che ci rendono vere, uniche e straordinariamente normali.

In questo spettacolo, la travolgente artista napoletana presenta il meglio della sua produzione artistica arricchito da tante novità e tanti nuovi spunti di riflessione.

Lo stand-up comedy più rosa che c’è è una satira sociale su tutti gli stereotipi femminili.

Informazioni:
con Barbara Foria
regia di Claudio Insegno

Spettacolo:
IN FASE DI RIPROGRAMMAZIONE

Biglietti:
intero: 28 euro
ridotto: 26 euro
gruppi organizzati: 23 euro
ridotto under26: 20 euro

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Mia figlia ha novant’anni.

Ironia e risate per raccontare una storia profonda che appartiene a tutti noi: una figlia si prende cura di una madre non più autonoma tra momenti di angoscia e smarrimento.

Un monologo ironico e struggente sul rapporto tra una donna di cinquant’anni, Gianna, e una vecchia ribelle di novanta, cieca, che porta occhiali 3D perché da sempre è abituata ad avere qualcosa sul naso; non cammina più e la testa ogni tanto va per conto suo.

Quella vecchia è Anna, la madre di Gianna. Attraverso una storia vera e personalissima lo spettacolo parla di tematiche universali come il prendersi cura di chi ci ha generato, il conflitto genitori e figli a tutte le età, la lotta per accettare ciò che la vita ci dà e ci toglie. Lo fa con grazia, ferocia, umorismo, musica.

Il testo teatrale è tratto dal libro Mamma a carico – Mia figlia ha novant’anni, scritto dalla stessa Gianna Coletti ed edito da Einaudi nel 2015.

Lo spettacolo, unico nel suo genere, avrà una voce in più, quella di Anna, che rivive sul palco attraverso preziosi documenti video estrapolati dal film Tra cinque minuti in scena di Laura Chiossone. Questi estratti, che immortalano sequenze di vita reale tra le due donne, completano la messa in scena e interagiscono con il racconto di Gianna.

Uno spettacolo leggero, profondo, in cui ci si identifica, ci si commuove e si ride.

Spettacolo vincitore del Premio EARTHINK FESTIVAL 2017.

Informazioni:
di e con Gianna Coletti
drammaturgia Gianna Coletti e Gabriele Scotti
regia Gabriele Scotti
scenografia e costumi Erika Carretta
luci e allestimento Salvo Manganaro
fotografia e grafica Sergio Bertani
organizzazione generale Stefania Cito
con estratti del film Tra cinque minuti in scena
regia Laura Chiossone, produzione rossofilm e maremosso

Spettacolo:
venerdì 25 ottobre 2019| ore 21.00

Biglietti:
posto unico: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro

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Un viaggio dentro al cambiamento personale, professionale, nazionale e musicale.

Un viaggio ironico, delicato e istruttivo: dalla scuola di Montanelli a via Solferino, dal primo articolo per ‘La Provincia di Cremona’ al ‘New York Times’, dai libri alla radio, dalla televisione all’attuale direzione di ‘7-Corriere della sera’.

‘Italiani si rimane’ (Solferino editore), il nuovo libro di Beppe Severgnini arriva sul palcoscenico. Il racconto non spiega solo le trasformazioni nei media a cavallo tra due secoli: parla del tempo che passa, del legame con la terra e la famiglia, del piacere di insegnare e veder crescere nuovi talenti.

Una narrazione intima, una sorprendente messa in scena musicale. Il racconto e le letture dell’autore saranno infatti accompagnati da una colonna sonora: perché i Talking Heads e Bruce Springsteen, The National e Franco Battiato sono anche occasioni professionali. E hanno riempito la vita di molti.

Severgnini, che tra il 2014 e il 2016 ha portato ‘La vita è un viaggio’ in molti teatri italiani, sarà sul palco con Serena Del Fiore, giovane artista radiofonica (‘conduttrice di sogni in Fm’, si è definita).

La guiderà o forse sarà guidato.

Informazioni:
di e con Beppe Severgnini
con Serena Del Fiore alla consolle

Spettacolo:
venerdì 22 novembre 2019| ore 21.00

Biglietti:
posto unico: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro

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Cosa succede quando in una famiglia arriva il figlio “difettato”, quello che pensavi nascesse solo in casa d’altri? Cosa succede ad un padre ed una madre che si confrontano quotidianamente con l’esistenza di una creatura che hanno messo al mondo ma con cui non possono comunicare?

Helen non vede, non sente e non parla. E i suoi genitori non sanno dove sbattere la testa. La pietà e la rabbia, la speranza e il senso di sconfitta, l’amore e l’odio, ogni sentimento è concesso, ogni reazione è imprevedibile.
E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno? Si accorge che la sua vita produce sofferenza?

In una società dove solo il bello è vincente, solo il sano è tollerato, padre e madre non hanno scampo: Helen va allontanata, messa in un istituto, nascosta, dimenticata. Ma in casa arriva Anna, dura, inflessibile, con una storia di semi cecità alle spalle, una vita trascorsa in mezzo a creature “difettate“.

È una storia vera e racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla.

La lingua dei segni, in questo caso applicata sul palmo delle mani, un alfabeto tattile, che permetterà ad Helen di raccontare la sua storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare.

Grazie ad un adattamento che va all’essenza, Anna dei miracoli ci racconta tanto di noi, dei nostri limiti e del coraggio che ci vuole a superarli.

Informazioni:
di William Gibson
adattamento e regia Emanuela Giordano
con Mascia Musy
e con Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi
scene Angelo Linzalata
produzione Teatro Franco Parenti
per l’Associazione Lega del Filo d’Oro

Spettacolo:
venerdì 24 gennaio 2020| ore 21.00

Biglietti:
posto unico: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro

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“L’Ultimo lenzuolo bianco” è una storia vera, tratta dal libro autobiografico del giovane Farhad Bitani, ex capitano dell’esercito in Afghanistan che, dopo una vita vissuta a Kabul tra violenze e fondamentalismo, decide di abbandonare le armi e dedicarsi al dialogo grazie all’incontro con l’Italia e il “diverso”.

Oltre le differenze culturali, le religioni, oltre a quello che i media ci hanno sempre raccontato: un viaggio per scoprire se stessi e l’altro, nell’inferno e nel cuore dell’Afghanistan.

La storia è ambientata in Afghanistan dove Manà, una donna di Kabul, racconta la storia di suo figlio, facendosi sia narratrice che protagonista di questo “viaggio” insieme al giovane Farhad, l’amico Seyar, e gli altri personaggi che prendono vita dai ricordi evocati: dall’Afghanistan all’Italia tutti gli eventi e gli incontri che cambieranno per sempre la vita di questo giovane ragazzo.

Informazioni:
spettacolo tratto dal libro di Farhad Bitani
scritto da Roberta Colombo
regia di Alex Ruzzi
con Martino Iacchetti, Fabrizio Cadonà, Clarissa Pari, Lucina Scarpolini
musiche originali di Marcello Franzoso
costumi originali di Kabul Fashion
luci di Lorenzo Ronchi
audio di Claudio Grandi
una produzione Immaginazione Srl e Coopuf Teatro

Spettacolo:
venerdì 21 febbraio 2020| ore 21.00

Biglietti:
posto unico: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro

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I panni sporchi si lavano in famiglia.

Uno spettacolo poetico e privo di ogni retorica sul tema della violenza domestica sulle donne.

“Barbablù 2.0” non è la storia di un marito violento e delle conseguenze delle sue azioni, ma la storia di un viaggio nella testa di una donna. La ricerca di un’identità forte che si è persa, sfilacciata fra violenze e soprusi che sono diventati la norma. Come in un giallo, la protagonista si troverà a ricostruire la dinamica di un omicidio, il suo omicidio, arrivando alla consapevolezza finale e terribile di esserne stata complice.

Un punto di vista aggiornato al XXI secolo della famosissima favola di Barbablù che però scardina il punto di vista originale. La storia è ambientata in una ricca provincia del nord Italia, in un mondo all’apparenza di assoluta armonia – di fiaba appunto – dove, dietro la porta di casa, regnano meccanismi implacabili di violenza e sudditanza psicologica.

Uno spettacolo che inizia con atmosfere molto comedy che lentamente scivolano nel thrilling, per chiudersi poi con un finale sorprendente.

Informazioni:
di Magdalena Barile
con Laura Negretti e Alessandro Quattro
regia di Eleonora Moro
scenografia e progetto luci di Armando Vairo
musiche originali di Eleonora Moro
costumi di Dina Zaghi
una produzione Teatro In Mostra

Spettacolo:
venerdì 17 luglio 2020| ore 21.30

Lo spettacolo si terrà nel Giardino di Casa Morandi – ingresso da via I Maggio. Lo spettacolo si svolgerà anche in caso di maltempo.

Biglietti:
posto unico: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro

Apertura vendite: lunedì 15 giugno 2020. I biglietti saranno acquistabili solo ONLINE.

Per coloro che nella precedente Stagione avevano acquistato i biglietti per lo spettacolo potranno assistere allo stesso presentando il precedente titolo d’ingresso. Essendo diversa la location non potrà essere mantenuto l’ordine di fila e posto.

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Cosa succederebbe se il nostro modo di fare e di vivere ci obbligasse, ad un certo punto, amnasconderci al centro della Terra perchè tutto quello che c’è in superficie l’abbiamo distrutto? Quali ricordi avremmo del “mondo di sopra”? Da qui siamo partiti per immaginare la nostra storia…

Il successo europeo dei Sonics torna nei teatri italiani per la stagione 2019/2020. Rinnovato nelle scene, nei costumi e nelle musiche, ricco di nuove e avvincenti evoluzioni acrobatiche, Duum è uno spettacolo dedicato alla ricerca della bellezza e del fare insieme.

Lo spettacolo è ambientato nella valle di “Agharta”, mondo leggendario situato nel cuore della Terra, del quale i SONICS cercano di immaginare e rappresentare le vibrazioni, i colori, i ritmi e gli equilibri.

Una sfida alle leggi di gravità unita all’armonia del movimento. Volando tra cunicoli, tunnel e grotte, con salti nel vuoto e acrobazie da lasciare col fiato sospeso, i SONICS ci conducono in un regno sotterraneo dal quale i suoi abitanti cercano in ogni modo e con ogni mezzo di uscire per far ritorno sulla superficie.

L’Architetto Serafino, protagonista della storia, guida i suoi compagni di avventura – interpretatati dagli acrobati, ginnasti e ballerini della compagnia – in un viaggio alla scoperta della felicità e della bellezza.

Le sue idee, le sue invenzioni scatenano un susseguirsi di quadri scenici dove acrobazie aeree mozzafiato e al limite delle leggi della fisica, performance atletiche che mixano potenza fisica e leggadria, insieme a giochi di luce e ad effetti speciali, regalano al pubblico di tutte le età attimi di sogno e poesia.

Alla guida di un gruppo di temerari, Serafino sfida la forza di gravità inventando continuamente nuove macchine volanti con l’intento di fare il “DUUM”, ovvero il SALTO verso il mondo di sopra per ritrovare la bellezza perduta. Il suono e la vibrazione del “DUUM” racchiudono in sè tutta la forza e l’energia del “fare insieme”.

Informazioni:
con gli Acrobati Sonics
creato e diretto da Alessandro Pietrolini
costumi di Ileana Prudente, Irene Chiarle
una produzione Fanzia Verlicchi per Equipe Eventi

Spettacolo:
domenica 19 gennaio 2020 | ore 21.00

Biglietti:
intero: 30 euro
ridotto: 25 euro
gruppi organizzati: 23 euro
ridotto under26: 20 euro

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Il grande Balletto vivrà sul palco attraverso le atmosfere e il folklore russo, culla della tradizione dell’arte coreutica con il Balletto Accademico Statale Russo “E. Popov”.

Musiche dal vivo, scene e costumi fantastici, tipici dell’epoca, realizzati con minuziosa ricercatezza, riporteranno tutta l’anima di un paese con alle spalle una grande storia, capace di emozionare e coinvolgere il pubblico.

Il balletto fa parte del complesso ACCADEMICO STATALE RUSSO “E. POPOV” di Ryazan fondato nel 1932. Il nome della compagnia è tuttavia associato al nome di Mikhail Kruglikov che ha creato danze e miniature di balletto per tre decenni e tuttora in repertorio.

Negli anni ’80, la guida fu affidata a Boris Sokolkin. In questi anni ha messo in scena meravigliose danze basate sul folklore della regione di Ryazan – “Kadomskie Pictures” e “Shatskaya”, che ancora oggi sono accolte con entusiasmo dal pubblico.

Negli ultimi sei anni, l’Artista Emerito della Federazione Russa, Nikolai Shichkin, ha notevolmente notevolmente ringiovanito ed ampliato il corpo di ballo e prodotto nuove produzioni coreografiche.

Informazioni:
Direttore Artistico e coreografo principale: Tatyana Mironova
Musica dal vivo con strumenti popolari eseguita dall’ensemble del balletto

Spettacolo:
venerdì 13 dicembre 2019| ore 21.00

Biglietti:
intero: 30 euro
ridotto: 25 euro
gruppi organizzati: 23 euro
ridotto under26: 20 euro

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Le poesie e le canzoni del principe De Curtis in arte TOTÒ.

Totò, nome d’arte di Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno di Bisanzio Curtis Gagliardi, più semplicemente Antonio De Curtis, è stato un attore, commediografo, paroliere, poeta, musicista e sceneggiatore italiano.

Il Quartetto Saverio Mercadante e il talentuoso eclettico Professor Michele Mirabella in questo spettacolo propongono alcune tra le più belle canzoni, scritti e poesie del grande Totò per raccontarne l’anima più profonda e poetica dell’indimenticabile uomo.

MICHELE MIRABELLA
Michele Mirabella è di Bitonto, ma è vissuto anche altrove. Soprattutto altrove. Studia da molti anni, da quando ne aveva tre. A quattro ha imparato a leggere, a cinque a scrivere. Tutto il resto nel campo dello studio è meno importante e, comunque non interesserebbe a nessuno. È un artista dello spettacolo: regista, autore, sceneggiatore, attore. Bravo. Così ha guadagnato da vivere. Non è un ballerino. Sa cantare, ma non sarà mai un cantante. Tanto meno in un coro. Nei cori, in genere, si trova a disagio. Preferisce ascoltarli. Adora il melodramma. Ha scritto dei libri e insegna all’Università perché è convinto che solo insegnando si continui a studiare. Ama viaggiare. Comodamente, se possibile. (Ma tutto congiura nel rendergli la vita difficile).

QUARTETTO MERCADANTE
Il Quartetto Mercadante è composto da musicisti pugliesi e lucani. Collabora con musicisti, attori, registi quali Josè Carreras, Michele Marvulli, Nicola Samale, Damiano D’Ambrosio, Roberto Molinelli, Antonella Ruggiero, Michele Mirabella, Sebastiano Somma, Enzo Decaro, Claudia Koll, Enrico Montesano, Giancarlo Giannini, Gianfranco Phino, Francesco Paolantoni, Giobbe Covatta, ecc.
I programmi proposti sono molto vari e toccano stili ed autori diversi, così da rendere piacevoli e accattivanti i concerti sempre apprezzati dal pubblico.

Informazioni:

MICHELE MIRABELLA – voce narrante
QUINTETTO SAVERIO MERCADANTE:
Daniela SORNATALE – voce solista
Rocco DEBERNARDIS – clarinetto
Gabriele MARZELLA – violoncello
Marco VALERIO – percussioni
Roberto CORLIANÒ – pianoforte
Arrangiamenti: Alfredo Cornacchia

Spettacolo:
sabato 25 gennaio 2020| ore 21.00

Biglietti:
intero: 25 euro
ridotto: 20 euro
gruppi organizzati: 18 euro
ridotto under26: 15 euro

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Operetta in tre atti di Viktor Léon e Leo Stein, musiche di F. Lehar

Le finanze del Pontevedro sono in grave pericolo. Solo Anna, ricca vedova del banchiere Glawary, sposando un pontevedrino in seconde nozze potrebbe risanare le casse dello stato.

Il barone Zeta, ambasciatore pontevedrino a Parigi, approfitta della festa organizzata in ambasciata per far incontrare Anna e Danilo: forse l’antica fiamma potrebbe riaccendersi…

CAST
ANNA GLAVARY – ELENA D’ANGELO
CONTE DANILO – DOMINGO STASI
CAMILLO DE ROSSILLON – FRANCESCO TUPPO
VALANCIENNE – MERITA DILEO
NJEGUS – MATTEO MAZZOLI
BARONE ZETA – GIANNI VERSINO
CONTE KROMOV – CARLO RANDAZZO
CONTESSA KROMOV – PAOLA SCAPOLAN
CONTESSA BOGDANOVITCH – MARESA PAGURA
CONTE BOGDANOVITCH – DAVIDE CAPITANIO

Informazioni:
REGIA ELENA D’ANGELO
DIRETTORE MARCELLA TESSARIN
COREOGRAFIE GIADA BARDELLI
ORCHESTRA E BALLETTO GRANDI SPETTACOLI
ALLESTIMENTO E COSTUMI A CURA DI ELENA D’ANGELO
PRODUZIONE GRUPPO DA CAMERA CARONTE

Spettacolo:
martedì 31 dicembre 2019| ore 21.30

Biglietti:
posto unico: 50 euro
biglietto + cena (ore 19.00): 100 euro

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