L’arte torna in mostra nel foyer
Archiviate le festività riprendono alla grande le attività e gli spettacoli al teatro di Saronno e si riparte sabato 18 gennaio alle ore 17.30 con l’inaugurazione di una mostra nel Foyer di via I Maggio.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Helianto che propone una mostra di illustrazioni del giovane artista saronnese Francesco Pirini accompagnata da un reading di presentazione del suo progetto a cura di Simone Giarratana, Chiara Angaroni e Antonio Siciliani. Al termine, aperitivo con l’autore.
La mostra è visitabile fino a sabato 25 gennaio dal mercoledì al sabato negli orari di apertura della biglietteria del teatro (mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 13.00; giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.00).
BIOGRAFIA
Francesco Pirini nasce a Saronno alla fine degli anni 80. Ha studiato all’Accademia di Brera e si è specializzato in illustrazione editoriale al Mimaster di Milano. Lavora come grafico e illustratore. Il suo primo libro, Blu Come Me, scritto da Ivan Canu, è stato pubblicato nel 2013 da Coccole Books. Dal 2014 lavora come illustratore freelance. Ha illustrato la riedizione di tutte le copertine delle opere di Shakespeare per Feltrinelli. Ama sperimentare e tra le altre cose sta lavorando da un ’bout ad un videogioco disegnato completamente a mano, Blue Volta.
PORTFOLIO:
https://www.behance.net/francescopirini – https://www.instagram.com/francescopirini/
BLUE VOLTA:
http://www.ossocubo.com/blue-volta/
PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA “NOTTURNO – Le notti di provincia raccontate in 24 illustrazioni”
Notturno è un progetto iniziato un paio di anni fa, quando mi ero messo in testa di fare un calendario illustrato. Ci ho pensato su e ho capito che la notte poteva essere un soggetto interessante, perché disegnare le luci e il modo in cui cadono sulle cose e si riflettono mi piace molto. Ho iniziato a disegnare e dopo qualche tentativo sono venute fuori una serie di scene di vita notturna ambientate in luoghi molto simili alla zona in cui abito, la provincia a nord di Milano, fatta di paesotti tutti appiccicati l’uno con l’altro.
L’hinterland milanese è a mio parere una delle zone più brutte in Italia, ma, nonostante questo, il suo particolare tipo di bruttura ha sempre avuto uno strano fascino su di me. Quando ho iniziato a disegnare, ho pescato spontaneamente da questi panorami che ho negli occhi da sempre. E poi li trovo interessanti proprio perché sono brutti e non li disegna nessuno, anche se sono la quotidianità di tantissime persone. Se di giorno c’è uno squallore senza via di scampo, la notte le luci artificiali nascondono le vere forme del paesaggio e creano uno strano ambiente, in cui tutti i luoghi sembrano uguali fra loro e a volte diventano quasi belli, con luci che sembrano piazzate apposta per esaltare alcuni scorci.
Della notte mi piace disegnare soprattutto i giochi di luce che si creano quando si mischiano i diversi tipi di luce artificiale e naturale. Per Notturno ho escluso a priori le prime cose che vengono in mente quando si pensa alla vita notturna, gente che beve, i locali, il casino. Non mi interessava raccontare quel tipo di cose, perché si vedono spesso. Personalmente i momenti che mi affascinano di più sono quelli che accadono intorno a noi anche se non ci facciamo caso. E intorno a quella vita notturna dei bar che viene sempre raccontata c’è tutto un sottobosco di momenti di quiete prima che succeda qualcosa, un’attesa in auto, la pausa sigaretta, portare fuori il cane, studiare la notte.
Cose che accadono nelle pieghe della vita quotidiana, che ci rimangono in testa anche se non ce ne rendiamo conto. Ho cercato di creare delle immagini che l’osservatore possa completare, o di cui sia possibile immaginarsi degli sviluppi, più che delle situazioni definite ed inequivocabili.