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Malala Yousafzai è una ragazzina pakistana che all’età di 11 anni è stata nominata per l’International Children’s Peace Prize per via del celebre blog da lei curato per la BBC nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e al il diritto inalienabile allo studio.
Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ricoverata nell’ospedale, Malala è riuscita a sopravvivere ed è diventata esule e lotta per la vita, lotta per i diritti, tant’è che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Ora continua e continuerà a lottare per l’affermazione dei diritti allo studio in tutto il mondo, con il motto “one child, one teacher, one book and one pen, can change the world”: “un bambino, un insegnante, un libro e una penna, possono cambiare il mondo”.
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Informazioni:
progetto di e con Raffaella Tomellini
luci e video di Simona Gallo
sguardo esterno di Renato Cravero
fotografie di scena di Bruno Garetto
spettacolo realizzato in collaborazione con Associazione La Nottola di Minerva COMPAGNIA VIARTISTI
con il patrocinio di AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA
Spettacolo:
giovedì 22 novembre 2018 | ore 21.00
Biglietti:
posto unico: 15 euro
gruppi organizzati: 12 euro
Lo scorso 22 Novembre, presso il teatro Giuditta Pasta di Saronno, è andato in scena lo spettacolo dedicato a Malala, la più giovane ragazza ad aver ottenuto il premio Nobel per la pace. Raffaella Tomellini, attrice e regista della compagnia Viartisti, attraverso un monologo, ha illustrato in maniera originale i tratti distintivi della nostra società e quelli della giovane pakistana. L’intento dell’oratrice è stato quello di proporre, attraverso aneddoti ed esibizioni apparentemente non collegate fra loro, un parallelo delle due realtà tale da farne percepire compiutamente le differenze. L’idea, sicuramente pregevole, a mio avviso non ha riscontrato la piena comprensione da parte dell’uditorio, non certo per l’ineccepibile impegno profuso dall’attrice ma per l’eccessiva semplificazione nella rappresentazione di due mondi radicalmente diversi. Infatti la protagonista dello spettacolo, Malala, non ha avuto il giusto risalto perchè è stato dato eccessivo spazio ad alcuni aspetti della nostra realtà che hanno troppo banalizzato le sofferrenze e le difficoltà presenti nella vita di Malala. Ciò nonostante lo spettacolo ha contribuito a far riflettere sull’importanza che il diritto allo studio, unito alla libertà di pensiero, assume nella crescita delle nuove generazioni seppure in contesti sociali diversi.
Ilaria di Palma e 4°D Liceo Scientifico G. B. Grassi, Saronno.