ALDO MORO
Una vita per la democrazia compiuta.
Lo spettacolo è nato da un’accurata ricerca tra i documenti e gli scritti dello statista pugliese. L’idea che ha ispirato questo lavoro è stata quella di seguire l’iter umano e politico di Aldo Moro non soffermandosi esclusivamente sulla sua tragica e nota fine ma ripercorrendo anche gli inizi, rievocando i luoghi e gli ambienti in cui è avvenuta la sua formazione intellettuale, umana e spirituale, che lo ha portato a concepire una visione di futuro, costruendo un laboratorio politico in cui le parole chiave erano: dialogo, ascolto, inclusione, democrazia, partecipazione, bene comune.
Per questo il filo conduttore del lavoro è un memoriale ideale di Aldo Moro (basato sugli scritti autografi relativi ai 55 giorni, e su lettere, discorsi e articoli di giornale di quel periodo). Abbiamo così cercato di far vivere non solo la figura istituzionale dello statista rapito ma anche i suoi pensieri più intimi, la sua fragilità, i suoi dubbi di uomo.
È anche così che vogliamo riscoprire l’attualità del suo pensiero e del suo metodo che non ha cercato di semplificare la complessità ma di abitarla.
Moro cercò di vivere la politica partendo dalla vicinanza e dall’attenzione ai problemi reali e concreti che attraversavano la società. Guardiamo al passato, al suo, al nostro passato, per recuperare la memoria di quegli anni, duri e significativi per il nostro Paese, ma anche per costruire un nuovo futuro, per ripensarci come costruttori di comunità, re-imparando l’arte del dialogo e dell’ascolto e il senso profondo di agire, di lavorare, di spendere la vita per un bene comune.
Il contesto in cui si svolge la messinscena è quello della sua drammatica prigionia mentre dialoga con uno dei suoi carcerieri. Il sipario si apre sul 19 aprile del 1978 quando, ostaggio delle Brigate Rosse, Moro viene fotografato con un giornale tra le mani, e si chiude il 9 maggio, giorno della sua fine. Una sorta di umana Via Crucis, un itinerario nel ricordo della propria vita, il rafforzarsi di una coscienza democratica che lo spettacolo ripercorre non cedendo alla seduzione della libera inventiva ma cercando di utilizzare nel testo brani dedotti dagli scritti di Moro, ricordi dei suoi amici e parenti, interviste.
In scena Massimo Cimaglia nei panni di Aldo Moro e Alessandro Calamunci Manitta in quelli del giovane brigatista.
INFORMAZIONI
di Salvatore Tomai
con Massimo Cimaglia (Aldo Moro) e Alessandro Calamunci Manitta (Il brigatista)
consulenza artistica: Barbara Gizzi
musiche di Andrea Paciletti
regia di Massimo Cimaglia
LO SPETTACOLO
mercoledì 16 marzo 2022 | ore 21.00
Biglietti:
intero: 30 euro
ridotto: 28 euro
ridotto under26: 20 euro
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